Abstract:
Scopo del presente lavoro di ricerca è la ricostruzione del genere letterario del romanzo utopico cinese moderno a partire dal close reading di un'accurata selezione di romanzi scritti in Cina a ridosso della rivoluzione repubblicana del 1911 e durante gli ultimi anni di regno dell'impero mancese. Nel mettere a confronto importanti (seppur spesso ignorate) opere come i romanzi incompiuti Xin Zhongguo weilai ji (1902) e Shizi hou (1905) di Liang Qichao e Chen Tianhua, o ancora lo Xin shitou ji (1908) di Wu Jianren e lo Xin Zhongguo (1910) di Lu Shi'e, è nostra intenzione mettere in evidenza come la formazione di tale genere letterario -- il romanzo utopico in chiave moderna -- possa venir considerata tanto quale sintomo peculiare dei tumulti storici di un impero in via di frammentazione, quanto quale preziosa lente per l'osservazione e la comprensione di tale periodo storico.
La struttura di questo lavoro è quella di un itinerario critico nell'utopia moderna cinese, costruito a partire dalla sovrapposizione delle narrazioni e degli immaginari che emergono dalle singole istanze testuali qui analizzate. Sebbene ciascuno dei romanzi qui sotto scrutinio si presenti come mondo a se stante, dalla loro sovrapposizione e integrazione sembra invece emergere un comune immaginario di aspettative e timori il cui bacino d'alimentazione è il confronto con l'«alterità» coloniale rappresentata dalla penetrazione economico-militare europea in Cina.
Giacché nessuno dei testi analizzati in questa ricerca è stato mai tradotto in alcuna lingua europea, abbiamo deciso di includere nell'introduzione della tesi la traduzione della novella Xinnian meng (Il sogno dell'anno nuovo) dello scrittore Cai Yuanpei: tale opera, seppur breve, presenta in nuce i tratti più caratteristici del genere utopico del tardo impero, siamo convinti quindi che potrà essere d'aiuto ai lettori meno familiari con la produzione letteraria del periodo storico in questione nell'inquadramento dell'argomento, del tenore e del contesto immaginativo di questi testi.
Nel primo capitolo di questa ricerca tenteremo di affrontare direttamente la questione del genere letterario, cercando di capire se abbia senso o meno dalla nostra posizione di studiosi e critici introdurre un'ulteriore categoria o costruzione teorica (ovvero quella del genere letterario nella sua variante utopica) nel già affollato contesto letterario e meta-letterario della letteratura "post-classica" e "pre-moderna" del tardo impero cinese.
Il secondo capitolo di questo lavoro si inserisce nell'architettura generale della ricerca in maniera apparentemente tangenziale. Focus di questa sezione sono infatti due romanzi non cinesi bensì americani, ovvero il romanzo Looking Backward (1887) di Edward Bellamy e la distopia Looking Further Backward (1890) di Arthur Dudley Vinton. Dal confronto di questi due testi cercheremo di estrarre alcuni dei tratti che definiscono il genere letterario dell'utopia moderna, e che verranno trapiantati in Cina alla fine del XIX secolo con la traduzione in cinese dell'opera di Bellamy da parte del missionario Timothy Richard nel 1891.
Negli ultimi tre capitoli di questa ricerca ci dedicheremo infine ad una lettura critica dei romanzi cinesi sopra menzionati. Mentre il terzo capitolo è incentrato sulla "questione dell'incompletezza" delle opere di Liang Qichao e di Chen Tianhua, il quarto e il quinto sono invece dedicati alla lettura ravvicinata dei romanzi di Wu Jianren e Lu Shi'e, nei quali l'utopia moderna cinese prende forma completa e articolata.