Abstract:
Nel corso di questo lavoro vengono analizzati gli effetti dei cambiamenti dettati dalla rivoluzione del Web 2.0 nell'ambito della popular music e in generale della cultura pop. La rete, YouTube, Amazon e il file sharing hanno abbattuto la tirannia del tempo e dello spazio fisico e ci hanno portato a diventare vittime di un insaziabile desiderio di immagazzinare musica e informazioni, dipingendo un panorama che commistiona ricordi e attualità in un'unica tela; si preferiscono le produzioni del passato, si favorisce la nostalgia di epoche passate sul vissuto, si esalta la citazione e il riciclaggio mediatico in mash-up spesso dilettanteschi. In questa tesi l'obiettivo è puntato sui meccanismi del Web 2.0, su come questo abbia stravolto le abitudini del consumatore di cultura e ridefinito attraverso i suoi prodotti standard l'estetica e il concetto stesso di qualità artistica. Queste tematiche, trattate nei primi tre capitoli, vengono esemplificate e confrontate con l’esperienza artistica e le idee del musicista e artista concettuale Nicola Manzan, in arte Bologna Violenta, in un’intervista a lui dedicata negli ultimi due capitoli.