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Questa tesi indaga lo sviluppo delle idee radicali della Rivoluzione inglese attraverso l'attività del libraio Giles Calvert. Sulla base di una ricostruzione del "catalogo" delle pubblicazioni a lui
riconducibili, viene ripercorsa, nella prima parte, la sua carriera dal 1639 al 1663, collocandola nel contesto della crisi politica degli anni '40 e '50 e dello strutturarsi del nuovo mercato della stampa.
In essa, si delineano le caratteristiche e le fasi principali del suo commercio di libri e pamphlet, gli interessi dominanti e gli autori principali che ne caratterizzano la vicenda. Dopo essersi affermata come veicolo della propaganda antipresbiteriana nel momento della spaccatura nel fronte puritano che aveva sostenuto il Parlamento, la bottega libraria di Calvert, divenne un centro per il dibattito, la sperimentazione intellettuale e la concreta attività di personaggi, gruppi e movimenti che dalla metà degli anni '40 sostennero mutamenti radicali dal punto di vista religioso, politico e sociale, sino a identificarsi per un periodo con la pubblicistica quacchera. La vastità di rapporti, che emerge da un'indagine sulle reti di relazioni in cui Calvert fu coinvolto, mostra come la sua attività editoriale, rimanendo costantemente aperta a quanti si opposero a qualunque forma di commistione tra poteri civili e religiosi, mise in comunicazione esperienze religiose, sociali e culturali differenti, promovendo di fatto l'evoluzione delle idee, delle prospettive e delle proposte pratiche.
La seconda parte, basata sulla lettura dei libri e pamphlet del periodo e l'analisi delle polemiche in cui si inserirono, prende in esame le idee degli "autori di Giles Calvert", concentrandosi su quattro momenti. Nel primo, il decollo della sua impresa editoriale, nel quadro della battaglia per la tolleranza del 1645-47, corrisponde alla "costruzione" dell'"autore radicale", che sperimenta e
divulga un'idea non autoritaria e aperta del libro. Al centro del secondo momento sta il confronto
e il dibattito di ministri del clero, predicatori meccanici e mercanti dinanzi alla definitiva sconfitta del re, al suo processo e alla sua esecuzione: allora la posizione religiosa di superamento delle "forme", condivisa dagli autori di Calvert, dà luogo a differenti opzioni rispetto alla possibilità di realizzazione terrena di ideali di giustizia legati a prospettive millenaristiche, e da questo confronto nascono sia il tentativo dei diggers che l'esperienza dei ranters. In terzo luogo, si analizzano gli aspetti del problema della "libertà", come emerse nel corso dei dibattiti animati dalle aspettative riformistiche che circondarono il Rump Parliament nel 1651-52, quando la bottega di Calvert costituì un luogo di organizzazione per la propaganda a favore della più ampia tolleranza e della legittimità dell'ormai affermatasi funzione pubblica della stampa. La ricerca si conclude con il 1653. Il filo che lega coerentemente le esperienze diverse degli "autori di Calvert" intorno al principio di una netta separazione tra Stato e Chiesa emerge pienamente allora come una terza via e un'alternativa politica e religiosa sconfitta nel confronto tra quintomonarchisti e ministri del clero moderati, che caratterizzò la vicenda del Bareboné's Parliament.
This thesis investigates the development of the radical ideas of the English Revolution through an
examination of the activity of the bookseller Giles Calvert. On the basis of the reconstruction of
the "catalogue" of the publications attributable to him, the first part of the thesis presents a
systematic survey of Calvert's career between 1639 and 1663, contextualising it within the
political crisis of the 1640s and 1650s and the emergence of the new print market. In this way the
phases and characteristics of his commerce in books and pamphlets are defined, as well as the
main topics and major authors featured in the printed matter itself. The take-off of Calvert's
activity coincides with the crucial breach in the Puritan front that had been supporting Parliament.
At that time Calvert's bookshop had been openly used as a vehicle for anti-Presbyterian
propaganda, and it subsequently became a thriving centre for the debate, intellectual
experimentation, and activity of individuals, groups, and movements that had been advocating
radical changes in religion, politics, and society since the latter half of the 1640s, finally
identifying itself with Quaker pamphleteering in the mid-1650s. An inquiry into the social
networks in which Calvert involved himself suggests that his vast editorial activity was always
open to opponents of any form of mixed civil and religious powers, and that it promoted the
evolution of ideas, perspectives, and practices by providing an outlet for different religious, social, and cultural experiences.
The second part of the thesis examines the ideas of "Giles Calvert's authors", and is based on the
reading of books and pamphlets from the period and on an analysis of the polemics in which they
played a part. This section focuses on four main moments. The first is set in the context of the
struggle for religious tolerance between 1645 and 1647, when the flourishing of Calvert's book
publishing corresponded with the "construction" of the "radical author" who experiments with and
propagates a non-authoritarian and open idea of the book. At the core of the second moment are
the confrontations and debates between ministers of the clergy, "mechanic" preachers and
merchants in light of the definitive defeat, trial, and execution of the king. At that time the
interpretation of religion as transcendence over "forms", which was shared by Calvert's authors,
gave place to a range of speculations about the possibility of obtaining the earthly realization of
the ideals of justice tied to millenarian expections. The social efforts of the Diggers and the moral "credos" of the Ranters emerged from these confrontations. In the third moment, certain aspects of the problem of "liberty" are analysed as they emerged througout the course of debates spurred by the reformist expectations surrounding the Rump Parliament of 1651-52. In this period, Calvert's bookshop was an organizing point for propaganda favouring greater toleration and the
legitimization of the already established public function of the press. The concluding moment of
this research is the year 1653: the interconnections between the different experiences of "Calvert's
authors" regarding the principle of a sharp separation between State and Church clearly emerge as
a coherent "third way" and a defeated political and religious alternative in the midst of the
confrontation between the Fifth-Monarchists and the moderate clergy, which characterised the
setting of the Barebone 's Parliament. |
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