Abstract:
II tema del rapporto tra Freud e la tradizione filosofica antica viene qui declinato in una duplice direzione storica e teoretica: non solo documentare mediante raffronti testuali e concettuali gli influssi e le rielaborazioni del pensiero greco e della psychologia platonico-aristotelica nell'orizzonte psicoanalitico, ma anche chiarire, alla luce di essi, il complesso profilo dell'epistemologia freudiana nella sua ibrida collocazione tra Naturwissenschaften e Geisteswissenschaften, e nell'originalità di una sintesi teorica che si avvale del classicismo come strumento di emancipazione dallo scientismo positivista. L'approccio genealogico, particolarmente consono a quell'andamento regressivo ed archeologico che caratterizza la stessa indagine psicoanalitica, consente di ricondurre alla loro primitiva scaturigine di universali evidenze della psiche umana i principali tòpoi del sistema freudiano, dal sogno, all'eros, all'inconscio, fino alle riflessioni etiche, estetiche e metodologiche in cui Freud esprime non solo le coordinate di un sapere specialistico ma anche una propria Weltanschauung autenticamente filosofica, traendo dal pensiero antico un apporto decisivo. Si parte da una ricostruzione del milieu storico-culturale della Vienna fin-desiècle esplicitando i caratteri peculiari dell'approccio al mondo greco promosso dagli intellettuali del Baseler Kreis, che contribuisce a delineare il paradigma di una classicità arcaica contrapposta a quella aurea, alimentando quell'interesse per le valenze ancestrali ed irrazionali della psiche nonché quella dialettica tra pulsione e ragione che è alla base della teoria freudiana. Ci si diffonde inoltre sull'importanza della mediazione culturale svolta da interlocutori intellettuali quali Brentano, Theodor e Heinrich Gomperz ed altri nell'ambito dell'approccio freudiano al pensiero antico, specificando la qualità delle personali competenze antichistiche di Freud e il suo generale atteggiamento verso la filosofia, respinta come fonte di un forzato imbrigliamento sistematico della realtà e tacciata di fallacia coscienzialista ma al tempo stesso esaltata nei suoi risvolti più introspettivi e problematici nonché dialogici e terapeutici. Dal filone dell'oniromantica artemidorea, dalla psicopatologia onirica del tiranno delineata dal Piatone della Repubblica e soprattutto dalle penetranti analisi riservate al sogno dall'Aristotele dei Parva Naturalia, la Traumdeutung freudiana trae spunti imprescindibili (cap. 2), come del resto avviene nella formulazione della Libidotheorie (cap.3) che rielabora suggestioni provenienti, oltre che dalla tragedia dell'Edipo Re sofocleo, dall'erotica del Simposio platonico, e dalla cosmologia empedoclea, che intervengono non solo nell'analisi delle dinamiche individuali del complesso edipico, del narcisismo o della Ùbertragungsliebe, ma anche nel tentativo freudiano di enucleare l'"al di là" psichico e naturalistico del "principio di piacere" (Lustprinzip). Importanti connessioni si ravvisano anche tra le due topiche freudiane e la tripartizione platonico-aristotelica dell'anima (cap. 4), nonché tra il metodo catartico degli Studien iiber Hysterie e la particolare interpretazione della nozione di "catarsi" (cap. 5) che essi propongono intervenendo nel contemporaneo dibattito esegetico sui corrispondenti passi della Poetica di Aristotele, ispiratrice principale del peculiare approccio freudiano al problema dell'arte e del piacere estetico. Dalla corrispondenza platonica tra la struttura tripartita dell'anima e la sua proiezione etico-sociale all'interno della pòlis trae poi influsso anche la teoria freudiana della morale e dell'ordine civile (cap. 6) intesi come manifestazione esteriore di quella "legge del padre" instauratasi in seguito al superamento del complesso edipico: l'ottica freudiana della rinuncia pulsionale implica l'infrazione dell'ideale eudaimonistico dell'etica classica e la problematizzazione dei principi razionali a fondamento di essa. In generale, il confronto genealogico con l'antico evidenzia il particolare statuto critico della ragione freudiana, intesa come capovolgimento o ripensamento della gerarchla ontologica delle componenti pulsionali e razionali della psiche (dell'auriga e del cavallo dell'anima platonica come dell'Ich e dell'Es freudiano), nel quadro complessivo di un cruciale momento evolutivo della storia della razionalità occidentale.
The relationship between Freud and the ancient philosophical tradition is here declined in a double historical and theoretical direction: not only a documentation by textual and conceptual comparisons of influences and revisions from Greek thought and Platonic-Aristotelian psychologia to psychoanalityc horizon, but also, in the light of them, a clarification of freudian epistemology's complex profile, in his hybrid placement beetween Naturwissenschaften and Geisteswissenschaften, and in the originality of a theoretic synthesis that avails herself of classicism as a tool of emancipation from positivist scientism. The genealogical approach, above all agreeing with the regressive and archaeological trend characterizing the very psychoanalytic inquiry, allows to trace back to their previous source of human psyche's universal evidences, the freudian system's main tòpoi, from dream, to eros, to unconscious, until the ethical, aesthetical and methodological reflexions in which Freud expresses not only the coordinates of a specialized knowledge, but also a true philosophical peculiarWeltanschauung, drawing crucial elements from ancient thought. I move from a reconstruction of the fin-de-siecle Vienna's historical-cultural milieu, explaining the distinctive characters of the approach to Greek world promoted by Baseler Kreis' intellectuals, that helps in outlining the paradigm of the classical antiquity archaic period opposed to the golden one, feeding the interest in psyche's ancestral and irrational values, as well as the drive/reason dialectics grounding the freudian theory.
I furthermore dwell on the importance of cultural mediation provided by intellectual partners as Brentano, Theodor and Heinrich Gomperz and others in order to freudian approach to ancient thought, specifying the quality of Freud's personal antique skills and his general attitude towards philosophy, rejected as a source of systematic forced bridling of reality and charged of conscientialist fallacy, but in the same time enhanced in its more introspective and problematic issues, as well as dialogic and therapeutical ones. From Artemidorus' oneiromancy current, from tyrant's oneiric psychopathology outlined by Plato's Republic and especially from the perceptive analysis saved to dreams in Aristotle's Parva Naturalia, freudian Traumdeutung draws indispensable suggestions (chap. 2), as well as it happens in Libidotheorie''s formulation (chap. 3), that develops the inspirations coming from Sophocles' Oedipus tragedy, besides from Plato's Symposium erotic theory, and from Empedocle's cosmology, affecting not only in the analysis about individual dynamics of Oedipus complex, of narcissism or of Ubertragungsliebe, but also in the freudian attempt to enucleate the psychic and naturalistic "beyond of pleasure principle" (Lustprinzips). Important links are also recognized between freudian topics and Platonic-Aristotelian tripartition of soul (chap. 4), as well as between the Studien uiber Hysterie's cathartic method and the distinguishing interpretation they suggest about the concept of "catharsis" (chap. 5) attending the contemporary exegethic debate concerning the respective passages from Aristotle's Poetics, the main inspirer of the freudian approach to the matter of art and aesthetical pleasure. From platonic correspondence between the tripartite make-up of soul and its ethical-social projection within the polis , draws its inspiration even the freudian theory of morality and civil order (chap. 6), understood as outward projection of the "Father's law", settled after the overcoming of Oedipus complex: the freudian viewpoint based on drive sacrifice implies the infraction of the eudaemonistic ideal of classical ethics and the turning of his rational principles into a problem. Generally, the genealogical comparison with the ancients outlines the peculiar critic structure of freudian reason, considered as a reversal or rethink of the ontological hierarchy of psiche's rational and drive components (the chariooter and the horse of platonic soul as well as the freudian Ich and Es), in the overall picture of a crucial developmental phase of the western rationality's history.