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Lo studio si propone di porre in evidenza come la verità e la correttezza siano aspetti sempre compresenti all'interno di tutte le poste di bilancio.
In particolare, una componente di verità è sempre apprezzabile all'interno delle poste alla cui quantificazione concorrono dati storici valori o informazioni qualitative mentre una componente di correttezza è sempre apprezzabile all'interno delle poste alla cui determinazione concorrono dati prospettici.
Tali considerazioni prendono spunto dal concetto di verità che è condiviso e massimamente diffuso tanto all'interno del pensiero filosofico quanto all'interno del pensiero economico. Il concetto di verità, infatti, è inteso nel senso di adaequatio rei et intellectus, ovvero di corrispondenza piena e perfetta tra un fatto oggetto di rappresentazione e un enunciato teso a rappresentare tale fatto.
Un'interpretazione restrittiva di questo concetto porta a riconoscere come solo i dati storici, che trovano origine nel corso della passata gestione, possano essere giudicati in termini di verità o falsità, giacché solo per questi dati è possibile verificare la loro piena e perfetta corrispondenza con l'evento cui essi vogliono dare rappresentazione. La corrispondenza alla realtà fattuale può essere confermata o smentita alla sola condizione che il fatto sia già accaduto e, dunque, esso appaia storicamente determinato.
Al contrario, quando si vogliono sottoporre a giudizio dati prospettici, che danno una descrizione di eventi non ancora accaduti, è possibile solo esprimere un giudizio in termini di correttezza tra ipotesi effettuate e valori per mezzo di esse determinati.
Poiché i dati storici e i dati prospettici concorrono entrambi nella determinazione di ogni posta di bilancio, queste ultime possono essere sempre giudicate sia in termini di verità che in termini di correttezza, sebbene la rilevanza di queste due componenti all'interno delle specifiche poste sia
diversa a seconda del momento in cui tali poste sono determinate all'interno del più articolato e complesso processo di formazione del bilancio d'esercizio.
The study want to make evident that both truth and fairness are always present into every balance-sheet item.
In particular, when items are determined by historical data values or qualitative information
a component of truth can be always appreciated, while when they are determined by perspective data a component of fairness is appreciated.
Such considerations take start from the truth's concept that is shared and very widespread both in the philosophical mind and in the economical mind. The truth's concept, infact, is intended in the sense of adaequatio rei et intellectus, that is in the sense of a full and perfect correspondence between a fact that is object of representation and an enounced that wants to give a representation of such a fact.
A restrictive interpretation of this concept brings to admit that only the historical data, that found origin in the passed management, can be judged in terms of truth or falseness because only for these data it is possible to verify their full and perfect correspondence with the event they want to represent. The correspondence to the factual reality can be attested or not attested only at the condition that the fact is already occurred and therefore it is historically determined.
On the contrary, when we want to judge perspective data, that give a description of events not yet occurred, it is possible only to express a judgement in terms of fairness between effected hypothesis and those values determined through them.
Both historical and perspective data both concur to determine every balance-sheet item, so these can always be judged both in terms of truth and in terms of fairness, although the relevance of these two components into the specific items is different depending to the moment in which such items are determined into the more articulated and complex process of balance-sheet compilation. |
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