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Scopo dichiarato di questo studio e prendere in esame la pittura religiosa di Paolo Veronese,
focalizzandosi su un gruppo di dipinti diversi per tipologia funzionale, destinazione, datazione (dalla precoce
pala di S. Antonio del 1552 per la cattedrale di Mantova al ciclo di tele per la veneziana famiglia Cuccina, di
vent'anni più tardi), ma accomunati da un coerente punto di vista tematico a problematico, che rivela fin
dagli inizi la capacita del pittore di cogliere il nucleo semantico esseaziale del soggetto in termini visivi.
Le opere cui prese in considerazione, a dispetto della loro notorieta, sono state finora fatte oggetto di
scarsa attenzione analitica, cha tenga conto della ricchezza e cornplessita di dettagli e invenzioni figurative
dispiegate da Veronese. Questa densa compagine - che non è mero pretesto per un superficiale
decorativismo - stabilisce un dialogo serrato con il/i testo/testi biblici e la loro Wirkungsgeschichte per
conferire forma sensibile alla dimensione esegetica con la quale si consegnano al lettore del XVI secolo. Il
caso di Veronese prospetta cosi, esemplarrnente, una riflessione sul problema, oggi molto discusso, del
rapporti tra parola e immagine e sulle possibilita (e i limiti) "ermeneutici" della pittura religiosa. Speciale
attenzione e riservata pure ai modi in cui il pittore "lavora" sulle immagini e le loro funzioni, confrontandosi
e manipolando il dato iconografico tradizionale al fine di ottenere specifiche prestazioni comunicative,
attentamente studiate nach Aufgabe. Ne risulta una fisionomia dell'arte di Veronese alquanto distante da
quella piu consueta dei pittore "senza temi''.
Explicit aim of this study is to survey the religious art of Paolo Veronese, focusing on a group of
paintings different in functional typology, destination and dating (from the early St Anthony altarpiece,
1532, for the Mantua cathedral, to the cycle of canvases for the Venetian Cuccina family 157?) but sharing a
coherent, thematic and problematic point of view, revealing, from the very beginnings, the painter's skill to
grasp the essential semantic core of subject matter in visual terms.
The works here considered, their renown notwithstanding, haven't yet received an analytic attention
one that takes account of the richness and complexity of details and figurative inventions displayed by
Veronese. That dense structure - not a mere superficially ornamental opportunity - set in a close dialogue
with biblical text/texts and their Wirkungsgeschichte to give sensible form to the exegetical dimension
through which they are received by the Sixteenth Century reader. The case study of Veronese open an
exemplary reflection about the much-debated problem of relationship between word end image and about
"hermeneotical" aims (and limits) of religious painting. Special attention is also given to the ways in which
the painter "works" on images and their functions, tackling and handling the traditional iconographical
datum, in order to obtain specific communicative performances, painstakingly thought nach Aufrabe From
this approach a quits different feature of Veronese's art follows, compared to the ordinary portrait of the
painter "without themes". |
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