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È opinione diffusa considerare la fine degli anni trenta e i primi anni quaranta come un
periodo di stasi per la storia artistica della città di Venezia; il rinnovamento infatti
sarebbe cominciato soltanto nell'estate del 1945.
Il lavoro qui svolto si propone di evidenziare come fermenti e segnali di rinnovamento
attraversino il periodo di transizione tra gli anni trenta e gli anni quaranta dando vita a
quell'aggiornamento culturale e artistico della città, che è premessa e condizione
essenziale per iniziare un processo di reale trasformazione. Con quest'ottica l'obiettivo
che ci siamo posti è quello di portare un contributo alla ricostruzione del sistema delle
arti figurative a Venezia, tra il 1938 e il 1948; utilizzando una ricca serie di fonti di
documentazione, alcune delle quali fin'ora non esplorate, e concentrando l'attenzione su
alcuni temi particolari, prima non analizzati sistematicamente.
Il periodo preso in considerazione (1938-1948) è stato suddiviso in tre sottoperiodi che
individuano i tre capitoli della tesi: 1938 - 1939 / 1940 - 1944 / 1945 - 1948. La linea
che è stata seguita nell'ordinamento del lavoro è quella di documentare l'attività e
l'organizzazione dei luoghi espositivi che vengono offerti agli artisti nella città di
Venezia. Vengono pertanto analizzati: le Botteghe d'Arte (1938-1948), la galleria
Arcobaleno (1938-1939), la galleria Ongania (1940-1948), la galleria del Cavallino (
inaugurata nel 1942), la Piccola Galleria (1944-1947), la Galleria Venezia - Sandri
(inaugurata nel 1945), ed altri spazi espositivi di minore importanza come la galleria
Barozzi, la Galleria San Marco e la galleria dell'Ordine della Valigia. Nel ripercorrere le
vicende di questi spazi espositivi si è cercato di far parlare il più possibile le voci dei
critici dell'epoca: da Giuseppe Marchiori a Diego Valeri, da Anton Giulio Ambrosini a
Berto Morucchio, da Luigi Ferrante a Gastone Breddo, da Teo Gianniotti a Silvio
Branzi. Vi sono in più alcuni argomenti che esulano da questo preciso indirizzo di
ricerca; questi riguardano la collezione Cardazzo e le edizioni del Cavallino, la Mostra
di pittura francese contemporanea, il Premio Burano, l'associazione dell'Arco e la
Scuola Libera di Arti Plastiche.
Ogni capitolo è concluso da una cronologia delle attività artistiche veneziane desunta
dallo spoglio sistematico della stampa periodica: della "Gazzetta di Venezia" (1938-
1940), de "Il Gazzettino" (1941-1948), de "Il Mattino del Popolo" (1947-1948). Questa
permette di ripercorrere mese per mese le vicende artistiche più rilevanti che hanno
interessato la città lagunare.
Nel suo complesso la tesi ha richiesto un impegnativo lavoro di documentazione e di
ricerca che ha comportato il recupero di testi a stampa di difficile reperimento (come i
bollettini della galleria Arcobaleno o quelli della Piccola Galleria, o i cataloghi della
Galleria Venezia-Sandri), di articoli pubblicati su periodici poco consultati (come
"Problemi", "Veneto Liberale", "La Voce del Popolo", "II Giornale delle Venezie"), la
frequentazione di archivi ordinati (Archivio Marchiori a Lendinara, l'Archivio Storico
del Comune di Venezia, Archivio della Galleria del Cavallino a Venezia), ma anche
ricerche tra le carte e i documenti raccolti dagli artisti stessi o salvati dai loro eredi
(Archivio Anton Giulio Ambrosini, Archivio Mario Deluigi, Archivio Feruccio
Bortoluzzi, Archivio Arnaldo Momo, Archivio Umberto Morucchio, Archivio Gigi De
Giudici), ed infine il ricorso ad interviste dirette a protagonisti di quelle vicende.
The years spanning the late Thirties and early Forties are commonly considered a period
of inactivity in the artistic history of the city of Venice; indeed, resurgence would begin
only in the summer of 1945.
The aim of this project is to illustrate how ferment and signs of renewal traverse the
transition period between the Thirties and Forties, bringing about the city's cultural and
artistic renewal that is the premise and essential condition for a process of any real
transformation. Among the objectives of this assignment is that of contributing to a
reconstruction of the figurative arts in Venice between 1938 and 1948, using an
extensive range of sources of documentation, some of which have never before been
investigated, and focussing on certain specific themes not yet systematically analysed.
The period examined (1938-1948) has been divided into three periods that correspond
to the three chapters of the thesis: 1938-1939; 1940-1944; 1945-1948. The approach
followed in structuring the work is that of documenting the activity and organisation of
the exposition sites available to artists in the city of Venice. Thus, the following places
are analysed: the Botteghe d'Arte (1938-1948), the Galleria Arcobaleno (1938-19939),
the Galleria Ongania (1940-1948), the Galleria del Cavallino (opened in 1942), the
Piccola Galleria (1944-1947), the Galleria Venezia-Sandri (opened in 1945), and other
exposition spaces of lesser importance such as the Galleria Barozzi, the Galleria San
Marco and the Ordine della Valigia gallery. In following the history of these spaces,
considerable attention has been given to the words of the critics of the period: Giuseppe
Marchiori, Diego Valeri, Anton Giulio Ambrosini, Berto Morucchio, Luigi Ferrante,
Gastone Breddo, Teo Gianniotti, Silvio Branzi. There are in addition certain themes
that fall outside this specific line of research. These include the Cardazzo collection and
the Cavallino editions, the exhibition of contemporary French painting, the Burano
Prize, the Arco Association and the Scuola Libera di Arti Plastiche.
Each chapter concludes with a chronology of the Venetian artistic activity derived from
the systematic examination of the newspapers of the time: from the Gazzetta di Venezia
(1938-1940), // Gazzettino (1941-1948) and // Mattino del Popolo (1947-1948). This
has permitted a month-by-month coverage of the most important artistic events that
took place in the city.
The thesis has required an exhaustive work of documentation and research that has led
to the recovery of printed texts for which access is difficult (such as the bulletins of the
Galleria Arcobaleno or those of the Galleria Piccola, or the catalogues of the Galleria
Venezia-Sandri), articles published in rarely-consulted periodicals (such as Problemi,
Veneto Liberale, La Voce del Popolo, II Giornale delle Venezie), research in ordered
archives (Archivio Marchiori in Lendinara, the Archivio Storico of the Municipality of
Venice, the archive of the Galleria del Cavallino in Venice). The work has, moreover,
also involved the study of the papers and documents collected by the artists themselves
or saved by their heirs (the archives of Anton Giulio Ambrosini, Mario Deluigi,
Ferruccio Bortoluzzi, Arnaldo Momo, Umberto Morucchio, Gigi De Giudici), as well as
the use of interviews with the people who played a leading role in these events. |
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