Il paesaggio del sacro in Elam fra il secondo e il primo millennio a.C.

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dc.contributor.advisor Milano, Lucio it_IT
dc.contributor.author Morando, Giacomo Luigi <1989> it_IT
dc.date.accessioned 2015-10-08 it_IT
dc.date.accessioned 2016-03-21T14:31:55Z
dc.date.issued 2015-10-29 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/7065
dc.description.abstract Studi recenti hanno affrontato il rapporto fra alcuni luoghi di culto elamiti, in particolare i rilievi rupestri della vallate montane, e il paesaggio naturale che li circonda, alla ricerca di moventi “religiosi” per la loro realizzazione. Qui l’uomo “riconosce” la presenza di qualcosa di “sacro”, e marca il territorio con opere legate al contesto paesaggistico. Partendo da queste considerazioni si è inteso allargare la prospettiva a tutte le espressioni del “luogo sacro” in Elam fra II e I millennio, includendo anche quegli edifici sacri per cui il paesaggio di riferimento è quello urbano, definito per mano dell’uomo, e facendo ricorso anche alle testimonianze epigrafiche. Obiettivo è stato cercare di discernere l’idea elamita di “luogo sacro”, come questo si inserisse nella realtà fisica e mentale del “paesaggio”, con quali concrete modalità e significazioni simboliche. Per farlo si è avviato uno studio semantico della terminologia elamica inerente i “luoghi sacri”, per assestarne il valore e comprenderne il dialogo e la distinzione rispetto alla terminologia della vicina Mesopotamia. In secondo luogo si è condotta una rassegna delle evidenze archeologiche disponibili, valutate secondo gli approcci metodologici pertinenti all’“archeologia della religione”, dando particolare risalto al caso di Choga Zanbil, dove le due tipologie di fonti, epigrafiche e archeologiche, possono essere contestualmente considerate. Il tutto è stato, infine, riconsiderato secondo la metodologia propria dell’indagine storico-religiosa e comparativa, attraverso un confronto con altre culture religiose contemporanee, come quelle della Mesopotamia e del mondo Ittita. Si sono così individuati, in rapporto al tema del “luogo” e del “paesaggio sacro”, modelli di ordine sia materiale che ideologico, con la loro varietà diacronica e caratterizzazione regionale, e, attraverso la comparazione storica-religiosa, si è tentato di comprendere quanto tutto questo partecipasse a un sentimento “religioso” diffuso presso le altre culture, e quanto invece esso riveli di una specifica identità elamita. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Giacomo Luigi Morando, 2015 it_IT
dc.title Il paesaggio del sacro in Elam fra il secondo e il primo millennio a.C. it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Scienze dell'antichità: letterature, storia e archeologia it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi Umanistici it_IT
dc.description.academicyear 2014/2015, sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 845613 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Giacomo Luigi Morando (845613@stud.unive.it), 2015-10-08 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Lucio Milano (l_milano@unive.it), 2015-10-19 it_IT


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