Una patrizia romana a servizio della fede: il Centone cristiano di Foltonia Betitia Proba

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dc.contributor.advisor Mondin, Luca it_IT
dc.contributor.author Fassina, Alessia <1977> it_IT
dc.date.accessioned 2010-03-08T08:11:31Z it_IT
dc.date.accessioned 2012-07-30T07:16:22Z
dc.date.available 2010-03-08T08:11:31Z it_IT
dc.date.available 2012-07-30T07:16:22Z
dc.date.issued 2004-03-25 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/692 it_IT
dc.description.abstract Obiettivo del lavoro è fornire una traduzione e un commento del centone cristiano di Proba, previa una disamina delle maggiori problematiche ad esso legate. Nell'Introduzione si chiariscono: 1. l'importanza della produzione centonaria latina nel IV-V sec. A dispetto del luogo comune che vede in queste opere solo uno sterile virtuosismo, e dando per scontato, che la capacità del poeta centonario non può risiedere nella scelta creativa delle parole dal momento che fa del principio imitativo l'unico criterio alla base della sus versificazione, la sua creatività si esplica nella libera scelta dei versi da cui dipende l'originalità della composizione delle singole scene e della struttura generale dell'opera. Sotto questo punto di vista, il centone di Proba mostra la consapevole applicazione dei principi compositivi delle parafrasi bibliche, e ampie analogie con i poemi appartenenti al genere, inaugurato dagli Evangeliorum Libri IV di Giovenco, che prende convenzionalmente il nome di epica biblica. 2. La posizione teologica dell'autrice. Il centone può essere considerato come l'espressione sia della sua personale visione di Cristo, sia delle sue prese di posizione in maniera di fede, che possono essere inquadrate nel contesto della controversia antigiudaica e nell'opposizione allo gnosticismo e all'arianesimo. 3. La quaestio dell'identità dell'autrice: da un'attenta disamina delle coincidenze tra la tradizione indiretta, la titolatura di alcuni codici medievali del centone e i dati prosopografici in nostro possesso, escono confermate l'originaria identificazione della poetessa con Faltonia Betitia Proba e, di conseguenza, la datazione del centone agli anni Sessanta del IV sec. d.C. 4. L'erroneità della tesi di chi ha identificato la poetessa nella garrula anus citata da Girolamo nell'epist. 53,7, indirizzata nel 394 a Paolino di Noia, che costituisce per altri versi l'unico sicuro termine ante quem per la datazione del centone. Come si dimostra, il santo si riferisce non a Proba ma a Melania l'Anziana. 5. La non originalità dei primi ventotto versi del centone, che risultano essere stati composti a distanza di circa un ventennio per mano di un discendente della poetessa al momento della pubblicazione dell'opera stessa. La loro datazione è collocabile tra il 385 e il 395 d.C. sulla base di alcune coincidenze lessicali con i vv. 22-23 del Carmen contra Paganos, e dell'esistenza dell'epigramma adespoto AL 719 d R2 premesso al centone nei codici Augiensis CCXV2 (ora Caroliruhensis) e Turicensis bybl. Urb. C. 68, in cui l'autore - probabilmente Fl. Anicio Petronio Probo - dedica all'Augusto d'Oriente Arcadio una copia del centone da lui stesso commissionatagli. 6. L 'impossibility di precisare il filone della tradizione manoscritta virgiliana utilizzato dall 'autrice. II testo del centone riproduce quello stabilito da C. Schenkl in Poetae Christiani Minor es, CSEL 16, Vindobonae 1888; in apparato si segnalano i versi virgiliani di volta in volta presi a modello; la traduzione italiana a fronte e corredata da un apparato che segnala i passi delle Scritture parafrasati dalla poetessa. II commento, selettivo, prende in esame le sezioni piu significative dell'opera, con particolare attenzione per i procedimenti di "cristianizzazione" del linguaggio virgiliano, per le anomalie metrico-prosodiche e le particolarita linguistiche del testo. The aim of this work is to supply a translation and a commentary of Proba's Christian cento, after having carefully examined the main problems. In the Introduction we make clear: 1. The importance of the cento latin production in the IV-V centuries. In spite of the common places which judge these works a simple sterile virtuosity and, given for granted that the ability of a poet of Centos does not lie in the creative choice of words - since the only criterion used for versification is the imitative principle - its creativity finds expression in a free choice of the verses. It is this choice that gives originality to the single scenes and to the general structure of the work. From this point of view, Proba's cento shows the conscious application of the principles that make up the biblical epics and have plenty of points in common with the poems whose genre was inaugurated by Iuvencus's Evangeliorum Libri IV. This genre is conventionally named biblical epic poetry. 2. The author's theological attitude: the cento may be considered both as the expression of her personal view of Christ and of her position in the faith matters which may be set in the context of the anti-Judaic controversy and in opposition of the gnosticism and to aryanism. 3. The questio of the author's identity: through a careful examination of the coincidences of the iindirect tradition, the titles of same medieval codes of the Cento and the prosopographic data we have, confirm the original identification of the poetess with Faltonia Betitia Proba and according the dating of the Cento in the sixties of the IV century d.c. 4. The error in the thesis of those who identified the poetess as the garrula anus mentioned by Jerome in the epistle 53,7, addressed to Paolinus of Nola in 394, which is the only unerring term ante quern in order to date the Cento. As we have demonstrated Jerome refers to Melania the Elder not to Proba . 5. The first 28 verses of the Cento are not original since they result to have been written twenty years later by one of the poetess's descendant when her work was published. The verses are dated between 385 and 395 d.C. on the basis of some lexical coincidences with verses 22-23 of the Carmen contra Paganos and the existence of the anonymous epigram (AL 719 d R2) placed before the cento in the manuscripts Augiensis CCXV2 (now Caroliruhensis) and Turicensis bybl. Urb. C. 68, where the author - probably Fl. Anicius Petronius Probus - dedicates a copy of the cento to the Augustus of Pars Orientis Arcadius who had commissioned it. 6. The impossibility of telling exactly which trend of the manuscript of the Vergilian tradition she used. The text of the cento reproduces the one C. Schenkl fixed in Poetae Christiani Minores, CSEL 16, Vindobonae 1888. We have pointed out the Vergilian verses we have taken as a model from time to time. The parallel Italian translation has an apparatus which points out the passages of the Scriptures the poetess paraphrased. The selective commentary has considered the most significant sections of the work with particular attention to the process of "christianization" of the Vergilian language because of its metricalprosodic anomalies and the text linguistic peculiarities. it_IT
dc.format.medium Tesi cartacea it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Alessia Fassina, 2004 it_IT
dc.title Una patrizia romana a servizio della fede: il Centone cristiano di Foltonia Betitia Proba it_IT
dc.type Doctoral Thesis it_IT
dc.degree.name Filologia e tecniche dell'interpretazione it_IT
dc.degree.level Dottorato di ricerca it_IT
dc.degree.grantor Facoltà di Lettere e filosofia it_IT
dc.description.academicyear 2002/2003 it_IT
dc.description.cycle 1 n.s. (15) it_IT
dc.degree.coordinator Gibellini, Pietro it_IT
dc.location.shelfmark D000268 it_IT
dc.location Venezia, Archivio Università Ca' Foscari, Tesi Dottorato it_IT
dc.rights.accessrights Accesso locale (tesi cartacea) it_IT
dc.thesis.matricno T00030 it_IT
dc.format.pagenumber 1 v. it_IT


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