Abstract:
Lo studio dei nuovi assetti istituzionali a livello europeo derivanti dall'insorgere dello stato di crisi, risulta essere di primaria importanza, tanto più se tale studio è accompagnato dall'approfondimento sugli effetti reali delle nuove istituzioni.
Composta in due parti, obiettivo principale di questa tesi, è mettere in luce le ripercussioni socio-economiche delle misure di austerità adottate dalle istituzioni europee. In particolare si vuole analizzare in maniera approfondita il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes): come si è arrivati a questo, come è strutturato, come questo opera. Iniziando, quindi, con una descrizione, seppur veloce, degli avvenimenti che hanno portato all'istituzione del Mes, si analizza questo attraverso il suo Trattato istitutivo; attenzione particolare è volta al coordinamento tra Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale. L’opera prosegue dedicandosi ad aspetti più vicini al cittadino europeo, quale soggetto ultimo, nonché protagonista dell’intera costruzione europea, al quale si riferisce ogni risposta alla crisi.
La parte prima si concentra sulle misure adottate delle istituzioni europee in guisa di poter arginare la morsa del debito sovrano. Vengono passati in rassegna i diversi strumenti attuati dall'Unione per porre rimedio ad una crisi finanziaria, divenuta del debito pubblico poi.
La parte seconda, più critica, è volta a fare luce sulla dimensione sociale e sui profili economici nascenti dai nuovi assetti istituzionali. La trattazione di questi argomenti è guidata da quelli che sono i punti nodali dell’istituzione del Mes, quali: l’emendamento all'art. 136 del TFUE e la sentenza nella causa C-370/2012, Pringle. Attenzione viene posta all'applicabilità della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea alle misure di austerità.