Abstract:
Il convento di Santa Maria del Gradaro ha una storia ininterrotta di settecento anni, che lo rende uno dei monumenti più complessi di Mantova.
Il cap. I ricostruisce attraverso un’analisi completa delle fonti documentali edite la storia del convento, con particolare riguardo al contesto storico e topografico medievale, allo studio delle regole monastiche che vi erano in vigore, alle attività economiche del cenobio, alla raccolta di elementi utili a definire le fasi costruttive e decorative della chiesa conventuale.
Il cap. II si occupa dell’architettura della chiesa, proponendo alcune analogie con l’area lombarda e veneta, individuando le aree liturgiche, analizzando le cruces costruttive utili ad un’auspicabile stratigrafia muraria. Il tutto è corredato da fotoraddrizzamenti ad alta definizione delle pareti interessate dagli affreschi medievali e da una mappatura dei relativi intonaci.
Il cap. III si sofferma sull’apparato decorativo medievale, ricostruendone le distinte fasi, indagandone la valenza architettonica e i rapporti contestuali veneti e lombardi, il rapporto con i tessili.
Il cap. IV si occupa infine specificamente degli affreschi, studiandone la tecnica esecutiva, lo stile e gli eventuali diversi maestri all’opera, le analogie con gli affreschi contestuali sia sacri (es. San Zeno di Verona) che profani mantovani (es. Palazzo della Ragione di Mantova). Si affronta quindi l’iconografia delle figure rappresentate (Ultima Cena, Vescovi, Profeti, Santi, Madonne col Bambino), avanzando alcune proposte di identificazione. Il cap. termina con l’analisi epigrafica di un’iscrizione gotica in fase, utile ai fini della datazione e contestualizzazione.
Seguono alcune appendici con la pubblicazione di documentazione inedita anche fotografica relativa ai lavori di restauro novecenteschi e la schedatura di due lastre altomedievali conservate nella chiesa.