Abstract:
Il titolo della presente tesi di laurea rimanda a una serie di racconti di José Saramago in cui gli oggetti, da elementi complementari, prendono il sopravvento, divenendo essi stessi i protagonisti delle storie raccontate dall’autore portoghese. Allo stesso modo, in questo studio, si è scelto di concentrare l’attenzione sulla produzione artistica di un regista come Sergej Paradžanov che fa dell’oggetto il protagonista assoluto delle sue opere. Collages, assemblaggi, sovrapposizioni o accostamenti di elementi sono in breve le opere, ma anche le tecniche utilizzate da Paradžanov per riempire gli spazi ristretti di una scatola, di una cornice, di un piatto o di uno specchio inutilizzabile. Questa visione “stratificata” dell’arte viene anche trasposta entro i limiti dell’inquadratura, nella messa in scena dei pochi film che Paradžanov è riuscito a girare. Molte sceneggiature e pochi film per un regista che si è visto sempre rifiutare le sue proposte dalle autorità sovietiche, che ha dovuto sopportare anni di prigionia a causa della sua personalità e della sua visione artistica brillante e scomoda. Niente però spegne la necessità di creare che perfino durante gli anni di lavori forzati porta il regista a pensare a progetti cinematografici, a disegnare e assemblare con qualsiasi materiale avesse a disposizione. I risultati dell’incessante produzione artistica di Paradžanov si trovano attualmente esposti nella Casa-Museo Paradžanov di Yerevan da dove questo lavoro di tesi ha preso inizio durante una serie di soggiorni di studio trascorsi presso tale struttura.