Abstract:
Alla caduta della Serenissima nel 1797, i governi napoleonici e asburgici s’interrogano sul rango da assegnare alla città di Venezia.
Dalla teoria sulla “civilizzazione” di Melchiorre Gioia (1767-1829) applicata all’inchiesta “nazionale” per la Statistica del Regno d’Italia (1805-1814), si ricavano alcune categorie per descrivere una gerarchia di “città” e “non-città”.
In una comparazione tra i “capoluoghi” della nuova armatura amministrativa e funzionale dello Stato, Venezia risulta la seconda città del regno dopo la nuova “capitale” Milano, per “popolazione urbana” e dotazione di “stabilimenti pubblici per l’istruzione”.
L’“orto botanico”, classificato nella teoria come uno dei centri d’istruzione nazionale, è risultato altresì uno specifico indicatore di una gerarchia di capoluoghi.
Il caso studio esamina le vicende napoleoniche e asburgiche dell’Orto Botanico di Venezia, uno dei nuovi bâtiments civils introdotti nella topografia urbana, simbolo di “grandezza” di una “semi-capitale”.