Abstract:
Questa ricerca è la messa a fuoco su di un personaggio di spicco dell’Ottocento veneziano, un banchiere di origine ebraica, grande ‘speculatore’ delle cose del suo tempo sia sul piano economico che culturale, il quale mette insieme un’importante collezione di artisti a lui contemporanei. La fatalità della storia fa di Giacomo Treves dei Bonfili una figura emblematica per descrivere la rivoluzione modale avvenuta per i possidenti ebrei grazie ai provvedimenti napoleonici (1806-1814) nell’ambito dei diritti civili. Il nodo storico intorno al quale ruotano le vicende di Treves è “l’uscita” degli ebrei dal ghetto”, ovvero, il momento d’innesco di una campagna di investimento immobiliare e fondiaria distribuita sul territorio del Lombardo Veneto, strategicamente accentrata dai Treves dei Bonfili sulle Provincie di Padova e Venezia. Queste due città dove sono aperte le due case a uso dominicale, sedi ufficiali degli affari della famiglia, portano i segni nella ‘forma’ e nella ‘facies’ di un ridisegno strategico su larga scala territoriale voluto e finanziato dai Treves insieme alla leardership politico-economica. L’analisi dell’attività imprenditoriale di Giacomo Treves diviene così il termine di riferimento per commisurare il suo impegno collezionistico.
Il contributo sostanziale di questa ricerca sta nell’aver portato alla luce una ricca documentazione che, giovandosi di un diverso punto di osservazione ha permesso di mettere in evidenza molti aspetti inediti di uno spaccato socio-economico e culturale al quale presero parte attiva figure chiave dell’Ottocento veneto come Cicognara e Jappelli. Uno studio tutto giocato sulla committenza, infatti, ha permesso di dar meglio conto di alcuni elementi rilevanti che vanno a integrare gli studi sulla committenza artistica e architettonica dell’Ottocento. L’apporto innovativo sta nell’aver restituito grazie all’uso delle nuove tecnologie una consistenza seppur virtuale a un patrimonio culturale andato in parte disperso.
La tesi è ancorata sul piano metodologico all’area di ricerca storico-artistica e architettonica, si apre e si sviluppa giovandosi dell’intreccio tra diverse aree disciplinari. Il campo d’indagine di riferimento è la storia del collezionismo, una materia per sua natura aperta alle contaminazioni tra i saperi. Data la poliedrica personalità del protagonista di questo studio, il lavoro che è di impronta biografica si è naturalmente sviluppato in un quadro multidisciplinare con affondi in ambiti quali la storia dell’architettura e della città, la storia economica, sociale e culturale.