Abstract:
Pablo Picasso e la sua opera visti attraverso le mostre realizzate in Italia.
Nel mio elaborato ho cercato di elencare tutte le mostre, personali e collettive, organizzate in Italia, alle quali l’artista ha partecipato. L’intervallo di tempo da me indagato va dal 1905, anno in cui Picasso, dopo essere stato ufficialmente invitato ad esporre alla Biennale di Venezia, viene rifiutato dagli organizzatori della stessa perché ritenuto scandaloso; al 1970, anno in cui, poco prima della sua morte che avverrà nel 1973, si tengono in gallerie private numerosissime mostre minori a lui dedicate.
Picasso è uno degli artisti più prolifici e, allo stesso tempo, discussi della storia dell’arte. Attraverso le numerose mostre che sono state realizzate in Italia ho cercato di capire il rapporto tra la sua opera e il gusto del pubblico e della critica italiana, cercando di indagare i motivi che hanno costretto il Bel Paese ad aspettare molti anni prima di poter ammirare una vera e propria mostra a lui dedicata. La prima esposizione di un gruppo abbastanza cospicuo di opere, infatti, avviene soltanto nel 1948, anno in cui l’Ente della Biennale di Venezia riunisce in una sala del padiglione centrale una ventina di quadri dell’artista. Questa data, seguita dalle imponenti mostre del 1953, tenutesi a Roma e Milano e che, a tutti gli effetti permisero all’Italia intera di conoscere il “più grande artista della modernità”, segna l’inizio di un susseguirsi ininterrotto di esposizioni che coinvolgono l’intero paese.
La tesi è suddivisa in capitoli che, seguendo l’ordine cronologico delle mostre, permettono di capire il graduale mutamento di gusto ed interesse da parte del pubblico italiano. Ad una breve descrizione della mostra trattata, segue un’indagine sulla critica che ne scaturisce, attraverso l’analisi di ritagli stampa, pubblicazioni specialistiche e articoli dei più grandi storici e artisti dell’epoca.