Abstract:
Oltre ad essere stato un grande poeta Czesław Miłosz si è reso noto, sia in Polonia che all'estero, come traduttore. La sua attività di traduzione inizia durante gli studi universitari e prosegue negli anni della maturità, affiancandosi e talvolta intrecciandosi strettamente a quella di poeta e scrittore. Nel corso degli anni Settanta e Ottanta, mentre insegna all'Università di Berkeley, Miłosz lavora su dieci libri della Bibbia, di cui otto appartenti all'Antico Testamento e due al Nuovo Testamento. Il primo capitolo di questa tesi ha carattere introduttivo e vuole offrire una visione d'insieme dell'attività di traduttore di Miłosz. Il secondo è incentrato sulle traduzioni bibliche: vengono presi in esame il metodo con cui il poeta lavorava sui testi, la sua conoscenza delle lingue antiche e soprattutto le ragioni che lo hanno portato ad accostarsi alla Bibbia. Si vedrà che Miłosz puntava a creare un modello di stile pulito e solenne che, oltre a tornare a vantaggio della sua opera di poeta, si opponesse allo stile tipico delle moderne traduzioni polacche della Bibbia. Un occhio di riguardo viene riservato ai paratesti che accompagnano le traduzioni bibliche al fine di comprendere quale immagine Miłosz voleva dare di sé come traduttore della Bibbia e come credente. Il terzo capitolo presenta una rassegna delle opinioni espresse dalla critica, e infine un esempio di confronto tra la traduzione di un salmo realizzata da Miłosz e altre versioni dello stesso salmo.