Abstract:
L'interesse enciclopedico quale preoccupazione costante nell'età moderna si manifesta da un lato nell'avvertita esigenza di una decifrazione della struttura della realtà, dall'altro nel desiderio di un'inventariazione degli enti appartenenti ai diversi ambiti della natura da ordinare e riconoscere nella loro strutturazione reciproca.
La ricerca muove i primi passi dal confluire quattrocentesco della riflessione logica e della mnemotecnica all'incontro del centro d'interesse che viene man mano formandosi e in cui ha larga parte la rinascita del lullismo. A queste si sommano la levitazione simbolica delle forme di conoscenza e la rinnovata coscienza artistica della modernità nascente, che determina anche figurativamente la dottrina dei 'luoghi' che col tempo assurgerà al ruolo di griglia di riferimento della sistematizzazione delle conoscenze.
La triade dei platonici rinascimentali quattrocenteschi Cusano - Ficino - Pico della Mirandola sembra nel contempo consolidare e raccogliere queste aspirazioni ancora per molti aspetti sparse e 'puntiformi' in una solida concezione ontologica e antropologica in cui l'unità sostanziale della natura e la centralità dell'uomo rispetto ad essa quale microcosmo predispongono all'operazione enciclopedica che, se non viene ancora esplicitamente teorizzata come tale, nondimeno affiora più volte in forma di potenzialità dello spirito umano. Intanto importanti prospettive e orientamenti del rinnovamento dialettico e retorico dell'Italia del Quattrocento contribuiscono alla formazione della riflessione di Rudolf Agricola, destinata a una profonda influenza nel secolo successivo, e al volgere del secolo la logica si inclina sempre più a strumento di rappresentazione della realtà nelle sintesi dalla crescente connotazione metafisica di Lefèvre d'Etaples, Clichtowe e Bovillus. In quest'ultimo in particolare sembrano affiorare elementi-spia che rivelano la natura dell'aspirazione enciclopedica stessa come direttamente connessa al progressivo formarsi della coscienza della soggettività nel pensiero moderno.
La più fitta ripresa del lullismo nel Cinquecento corrisponde ad un sensibile movimento di deriva magico-esoterica dell'ars e dell'intero progetto di unificazione del sapere, deriva che a partire da Agrippa e Murner, raggiunge alla fine del secolo la massima espressione nella complessa elaborazione di Giordano Bruno. Alla metà del Cinquecento, però, il parallelo sviluppo della riflessione dialettico-retorica dà luogo, con Pietro Ramo, ad un primo assestamento centrato intorno alla formulazione del 'metodo', destinato a notevoli echi ed influenze ancora nel secolo successivo, mentre nella seconda metà del Cinquecento si precisano la simbolica dei caratteri e comincia a farsi strada l'idea di Teatro del mondo come forma espositiva della conoscenza a carattere enciclopedico.
The encyclopedical interest as a constant task in the modern age shows on the one hand the need of a deciphering of the reality structure, on the other the desire to inventory the beings belonging to the different nature frameworks to order and recognize in their disposition.
The research move from the confluence, in the fifteenth century, of the logical reflexion and mnemonic arts on a new centre of interest, where a large part have the lullism renaissance. All that is joined by the symbolical levitation of the knowledge forms and the renewed artistical conscience of the dawning modern civilization, that determine also figuratively the 'topical' doctrine that gradually will take the place of a reference 'grill' for the knowledge systematization.
The platonical triad of the fifteenth century, composed by Cusano, Ficino and Pico della Mirandola seems at the same time consolidate and gather up these aims still sprinkled in a sound ontological and anthropological conception where the substantial unity of Nature and the central position of man as a microcosm arrange the encyclopedical operation that, if it is still not explicitly theorized, it appears more times as a human spirit potentiality. Meanwhile some important perspectives of the dialectical and rhetorical renewal of Renaissance Italy contributes to the definition of the thought of Rudolf Agricola, that will have a deep influence in the following time. At th end of the fifteenth century the logic tend to became an instrument of representation of reality in the more metaphysical synthesis of Lefevre d'Etaples, Clichtowe e Bovillus. In Bovelles expecially seems to appear some element that shows the character of the encyclopedical aim as directly connected to the progressive growth of the subjective conscience in modern thought.
A more intense revival of lullism in the sixteenth century correspond to a sensible magic-esoteric drift of the ars and of the entire project of unifing knowledge. This drift, from Agrippa and Murner, reach at the end of the century its maximum in the thought of Giordano Bruno. However in the mid of sixteenth century the parallel development of the dialecticalrhetorical reflexion produces, with Petrus Ramus, a first adjustment around the concept of 'method', still influent in the following century, while in the second half of the sixteenth century take shape the characters symbolic and begin to take place the idea of Theatrum mundi as an expositive form of the encyclopedical knowledge.