Abstract:
A partire da una cornice teorica che prende spunto da alcune sperimentazioni avviate in Italia e dalle riflessioni di diversi ricercatori, la tesi si propone di riflettere sul lavoro sociale mettendone in discussione alcune prassi e allo stesso tempo proponendo delle micro strategie. Attraverso lo studio di un caso specifico, l’esperienza iniziata a Preganziol (TV) del “non negozio” co-progettato e realizzato da un gruppo di cittadini all’interno di un progetto comunale gestito da una cooperativa sociale, vengono analizzate alcune proposte innovative facendo emergere i nodi e le sollecitazioni che tale processo porta con sé. Lo studio di caso, raccontato da scorci di diario, foto e aneddoti traccia la storia del processo di comunità avviato, evidenziando le trasformazioni avvenute durante il percorso, le dinamiche esistenti tra i cittadini diventati veri protagonisti delle azioni e gradualmente più autonomi nel gestire i rapporti di gruppo e nel prendere decisioni collettive. Creare altri luoghi per il lavoro sociale sembra possibile: l’interazione tra i diversi attori della comunità locale permette di dar vita a progetti capaci di agganciare i nuovi vulnerabili con proposte rispondenti alle aspettative e ai bisogni delle persone. Le sollecitazioni che l’allestimento dello spazio -non negozio- ha provocato rispetto alla riflessione sul lavoro sociale sono molteplici, come ad esempio la necessità per gli operatori di sconfinare da cornici emotive e organizzative che oggi risultano troppo strette e l’urgenza di ripensare i servizi a partire dalla visione del welfare community che considera la comunità soggetto del cambiamento.