Abstract:
Cosa rende "etnografico" un museo?
Nella prima parte dell'elaborato si è tentato di rispondere a questa domanda utilizzando l'analisi di un caso concreto, il Museo del Lino di Pescarolo, anche in riferimento ad altre realtà museali significative operanti nella stessa area. Da questa ricognizione è emerso come, nel tempo, queste istituzioni abbiano interpretato ed espresso in forme anche molto diverse la propria vocazione etnografica, e il panorama che ne risulta è tutt'oggi dei più eterogenei.
La recente costituzione di Rebèl, Rete dei Musei e Beni Etnografici Lombardi, nata "con lo scopo di attuare obiettivi comuni in campo scientifico, promozionale e didattico", e a cui hanno aderito i maggiori musei etnografici della regione, si presenta come una valida risposta al bisogno di partecipazione a un disegno progettuale unitario coerente e condiviso.
Nella parte seguente vengono affrontate e approfondite le tematiche emerse come centrali durante l'indagine svolta per l'assunzione di una prospettiva etnografica.
Frutto della ricerca è la considerazione che gli esiti attuali delle elaborazioni concettuali di molte problematiche di museografia etnografica, risultino essere almeno in parte debitori della sperimentazione autogestita di molti musei locali, che oltre a tenere in vita i propri patrimoni culturali, inserendoli e inserendosi in trame relazionali, hanno contribuito a metterne in evidenza il portato di umanità, valore fondamentale per la missione etnografica.