Il corpo fruito come linguaggio artistico. Pratiche relazionali, per una riformulazione del concetto di opera d'arte (totale)

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dc.contributor.advisor Stringa, Nico it_IT
dc.contributor.author Fioravante, Irene <1983> it_IT
dc.date.accessioned 2015-02-10 it_IT
dc.date.accessioned 2015-07-04T14:38:17Z
dc.date.available 2016-11-09T09:40:37Z
dc.date.issued 2015-02-24 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/5733
dc.description.abstract Il rapporto tra corpo, performance art e pratiche teatrali è lo snodo centrale e il punto di partenza per un'analisi che intende procedere oltre i confini della figurazione per aprirsi ad uno studio su quelle forme artistiche che lavorano intrecciando teatro e arti visive. Da ormai un decennio sono entrati in voga nei linguaggi dell’arte contemporanea concetti riguardanti l’arte partecipativa e relazionale. E’ sorprendente come il ricco dibattito non abbia intercettato il campo delle pratiche teatrali che ugualmente si è mosso lungo binari di sperimentazione analoghi, finanche coincidenti: da mimesi catartica, a rappresentazione fantastica, a dispositivo che sperimenta modelli di partecipazione e di condivisione creativa. Se i punti di contatto sono sempre più frequenti penso sia necessario non ignorarsi ma frequentarsi, ricercare le origini, rintracciare i tratti comuni e le prime forme di relazione tra questi due macro-mondi, tenendo presente le multiformi declinazioni delle arti visive. Partire quindi dal Futurismo, da una nuova idea di cultura totale intenzionata a superare il confine che separa l’arte dalla vita, per poi ri-orientare la storia dell’arte d’avanguardia rendendo quelle azioni futuriste centrali piuttosto che note a margine. Le vicende di queste interferenze e incroci fra teatro e arti visive avranno come soggetto-protagonista, e come punto di convergenza, il corpo. La corporeità indagata sia come presenza fisica e strumento usato dagli artisti a partire dagli anni sessanta del Novecento, sia come essenza dell’evento teatrale. Corpi in azione, in spazi che non rispondono più alle tradizioni e alle convenzioni dei teatri e dei musei, ma che vengono assunti in qualche modo come scene, come luoghi della fruizione. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Irene Fioravante, 2015 it_IT
dc.title Il corpo fruito come linguaggio artistico. Pratiche relazionali, per una riformulazione del concetto di opera d'arte (totale) it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti e conservazione dei beni artistici it_IT
dc.degree.level Laurea specialistica it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2013/2014, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 813919 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Irene Fioravante (813919@stud.unive.it), 2015-02-10 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Nico Stringa (stringa@unive.it), 2015-02-16 it_IT


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