Abstract:
L’11 marzo 2011 alle 14:46 ora locale si è verificato un violento terremoto di magnitudo 9.0, susseguito da uno tsunami distruttivo nella regione del Tōhoku nel Giappone settentrionale.
È stato il più grave terremoto che sia mai avvenuto nella storia del Giappone.
A seguito della catastrofe naturale, la centrale nucleare di Fukushima Daīchi ha riportato ingenti danni, di conseguenza è avvenuto un incidente nucleare di pari gravità a quello che si è verificato a Chernobyl (in Ucraina) nel 1989.
Il Giappone è noto per essere un paese altamente sismico e soggetto a maremoti. Durante l’arco di tutta la storia del paese eventi naturali di enorme portata si sono susseguiti e i modi in cui la società ha imparato a conoscerli ed affrontarli sono stati molteplici.
Forti di un vasto di bagaglio di esperienze il Giappone ha fronteggiato questa triplice catastrofe, che è costata la vita ad oltre 20.000 persone e distrutto intere città, richiedendo centinaia di milioni di yen per la ricostruzione.
Il mio intento è analizzare le conseguenze del disastro di Fukushima fin dalle prime ore e affrontare uno studio sulle reazioni da parte del governo e della società energetica Tōkyō Elettric Power Company, ritenute responsabili di quanto è accaduto alla centrale nucleare di Fukushima Daīchi.
Basandomi su fonti attendibili di testate giornalistiche giapponesi e straniere e sugli studi di alcuni ricercatori, mi interrogherò sulla responsabilità del disastro nucleare di Fukushima, come il governo ha affrontato l’immane triplice catastrofe e se ha saputo dare delle risposte reali alla comunità giapponese, e quali sono state le conseguenze e i cambiamenti concreti che sono avvenuti nel paese dall’11 marzo 2011 ad oggi.