Abstract:
I cambiamenti climatici, ed in particolare il riscaldamento globale, possono avere effetti diretti sulle comunità biotiche. Nel contesto delle scienze marine, ad esempio, sono stati studiati recentemente diversi casi di ingressi di specie termofile in ambienti temperati. Tra gli ecologi vi è grande interesse riguardo gli spostamenti che le specie marine possono intraprendere verso latitudini più elevate per ricercare ambienti dalle temperature inferiori, andando così ad alterare il proprio areale iniziale.
È quindi scopo del lavoro di tesi studiare i possibili movimenti che le specie ittiche hanno compiuto nell’intervallo temporale tra il 1970 ed il 2011 in ambiente marino-oceanico, per poi relazionarli con l’aumento di temperatura delle acque.
L’area di studio è la regione nord atlantica in particolare la zona della costa europea ed americana.
L’analisi è partita dalla costruzione di un database con riferimenti temporali di record georeferenziati del posizionamento di varie specie marine. I dataset di partenza, così come l’elenco delle specie marine esaminate, provengono da fonti scientifiche come articoli pubblicati su riviste internazionali e registrazioni museali. Successivamente i dati, dopo una fase di data mining, sono stati trasportati in ambiente GIS per studiare l’evoluzione dell’areale delle specie nel tempo. Allo stesso tempo sono stati raccolti e analizzati statisticamente i valori di SST (Sea Surface Temperature) e NAO (North Atlantic Oscillation) per le aree di interesse. Poiché le temperature medie non sempre esprimono appieno le differenze di temperatura che vi possono essere tra anni differenti, sono stati creati degli indici, mediante l’interpolazione dei punti di SST mensile, che tenessero conto della rapidità di cambiamento di SST tra stagione fredda e calda. In questo modo, anni con temperature medie simili possono essere caratterizzati da regimi termici anche molto differenti.
Tali indici, SST e NAO sono stati relazionati mediante la costruzione di GLM (modelli lineari generalizzati) all’andamento temporale del centro di distribuzione dei record di segnalazioni. Si è potuta osservare una relazione tra aumento della temperatura e spostamento verso nord delle segnalazioni. In particolare è emerso come questa relazione sia più marcata nei dati riguardanti la zona atlantica occidentale rispetto a quella orientale.