Abstract:
Lo studio verte sul rapporto tra immagine e didascalia, o titolo, in ambito fotografico. L’analisi teorica prende in considerazione la letteratura critica, in particolare le teorizzazioni di Jean Keim e Nancy Newhall, il dibattito semiologico, con un focus su Roland Barthes, e la declinazione letteraria della didascalia nello scrittore Michel Tournier. Viene poi esaminato l’uso della didascalia fotografica nei mezzi di comunicazione: nel fotogiornalismo, in particolare la strumentalizzazione della notizia per mezzo del rapporto manipolato tra testo e immagine, nelle riviste di moda, nella pubblicità e nel fotoromanzo. Viene poi presa in esame l’arte contemporanea, riguardo alle opere che impiegano come medium la fotografia accostata a un testo, come avviene con il fotomontaggio di John Heartfield e Barbara Kruger, in alcune opere di arte concettuale e soprattutto nella Narratve Art. A coronamento dello studio teorico viene proposta una possibile classificazione delle tipologie di didascalie impiegate dai fotografi: ne vengono individuate 10, e vengono poi approfondite alcune figure chiave come Clarence John Laughlin, Edward Weston, Minor White, Gillian Wearing, Henry Hargreaves. A conclusione del lavoro viene proposta un’ipotesi di mostra in cui una stessa fotografia del professor Riccardo Zipoli viene presentata in due sale, ripetuta 20 volte in ciascuna. Nella prima sala, quella del tempo, le 20 immagini identiche riportano la didascalia attribuita da ciascuna delle 20 persone di età diversa a cui è stata mostrata la fotografia; nella seconda sala, quella dello spazio, le 20 didascalie sono state proposte da 20 persone provenienti da 20 Paesi diversi. Si evidenzia così come un testo diverso possa mutare radicalmente la lettura della stessa immagine e, al contempo, emerge come la stessa fotografia possa suscitare interpretazioni varie.