Abstract:
La parola “stigma” origina dal greco stigma-stigmatos ed il suo significato riconduce ai concetti di impronta, marchio e segno caratteristico. In una società un individuo viene stigmatizzato quando un suo attributo, una sua caratteristica, viene definito come differente ed inaccettabile. In questo scritto si pone particolare attenzione alla stigmatizzazione della persona con disabilità. Il lavoro si divide in due parti: nella prima si analizza come lo stigma nei confronti dei disabili sia un’attribuzione che valica i confini temporali (il presente risente delle rappresentazioni passate) e nazionali fino al raggiungimento dello scenario globale. Le differenti condizioni di vita delle persone con disabilità nel mondo sono legate principalmente a fattori contestuali e personali quali la nazionalità, l’etnia, la classe ed il genere. È opportuno evidenziare che le limitazioni sono solo in parte direttamente determinate dalla disabilità stessa. Nella seconda parte si delinea l’argomento chiave di questo scritto, ossia la condizione dei bambini con disabilità nei paesi in via di sviluppo, con una focalizzazione sull’area rurale della città di Gitega, in Burundi. Si è esplorato, attraverso il metodo etnografico, come nella società burundese gli elementi socio-culturali e ambientali rappresentino dei fattori di complessità per l’esistenza dei bambini con disabilità. Si è cercato di andare oltre i meri dati oggettivi e contestuali per indagare i significati etici e istituzionali attribuiti alla disabilità infantile da parte di diversi soggetti. Fin dai primi passi della ricerca è emersa l’importante presa in carico del lavoro di cura da parte delle caregivers informali. Si è dunque indagato il loro ruolo contestualizzandolo all’interno della “rete” composta dagli altri attori sociali.