Abstract:
Agli esordi dell’età imperiale e prima che l’industria edilizia associata ai monumenti pubblici fosse monopolio esclusivo dell’imperatore e dalla sua familia, alcuni personaggi, i cui nomi emergono con forza proprio nelle fasi conclusive delle guerre civili prima con Cesare e poi con Ottaviano ed Antonio, sembrano investire, prima della battaglia di Azio (31 a.C.), le manubiae ricavate dai propri trionfi militari in opere edilizie degne di nota. Fonte primaria su tale argomento è Svetonio, il quale, in un paragrafo, elenca nomi e opere nel quadro di una collaborazione tra viri triumphales e princeps nella monumentalizzazione della capitale. Si è deciso, quindi, di approfondire le conoscenze sugli aspetti biografici e storiografici di tre dei personaggi citati dallo storico, cercando di rintracciare una connessione tra il loro percorso politico/sociale e i significati allegorici associabili alle loro costruzioni. In particolare, allora, i primi due capitoli sono stati dedicati a Munazio Planco ed Asinio Pollione mentre il terzo a Statilio Tauro. Il primo, passato alla factio ottavianea l’anno precedente il conflitto aziaco mentre il secondo dichiaratosi neutrale alla vigilia dello stesso, hanno investito i bottini nella ristrutturazione rispettivamente del Tempio di Saturno e dell’Atrio della Libertà; il terzo, d’altra parte, fidato collaboratore del princeps, si è impegnato nella costruzione, all’interno del Campo Marzio, del primo anfiteatro permanente di Roma. Infine, l’attività edilizia di Caio Sosio, ricordato dalle fonti come partigiano di Antonio e suo ammiraglio nella battaglia di Azio, è stata oggetto dell’ultimo capitolo: il tempio di Apollo Sosiano, il cui epiteto è connesso dagli studiosi alla figura responsabile del restauro, infatti, rappresenta un caso limite in quanto di esso non si parla né nel passo di Svetonio dedicato ai viri triumphales – sebbene anche Sosio abbia celebrato un trionfo nel 34 a.C. – né nelle Res Gestae di Augusto, lasciando, dunque, ancora aperto il dibattito su quando il tempio fu dedicato e, soprattutto, da chi.