Abstract:
Questa tesi affronta la traduzione dal cinese e propone un’analisi critico-letteraria e un commento traduttologico dei due racconti di Wei Wei Zimei 姊妹 (Sorelle) e Lisheng ji 李生记 (La storia di Lisheng), pubblicati rispettivamente in Zhongguo zuojia e Renmin wenxue nel 2006 e nel 2007.
Sorelle indaga i rapporti uomo-donna, mostrando l'odio che divide e al tempo stesso unisce due donne, che hanno una relazione con lo stesso uomo e che diventano appunto "sorelle" ed emblema di un comune e inevitabile destino femminile fatto di odio, dolore e umiliazione. Ne La storia di Li Sheng, i cambiamenti apportati dalle riforme alla vita degli individui assumono un ruolo centrale e favoriscono la riflessione del protagonista sulla propria esistenza e su quella dei suoi conoscenti, nonché sui rapporti interfamiliari, in particolar modo quello con il figlio.
Dei due racconti, ambientati nella Cina degli anni ’70, ’80 e ’90, si tenta di mettere in luce come vicende di vita quotidiana di individui comuni si dipanino attraverso il ricordo di narratori in prima persona e diano particolare rilievo ai turbamenti e alle agitazioni interiori dei personaggi, in un’atmosfera carica di dolore e al contempo di calore umano, grazie a una scrittura concisa, essenziale, priva di eccessi e clamori. Della traduzione, improntata a livello macrostrategico al principio di adeguatezza, si analizzano le problematiche più rilevanti e le strategie adottate caso per caso: dai cambiamenti necessari in ambito sintattico all'atteggiamento assunto nei confronti dei realia, dalle difficoltà incontrate nella traduzione delle numerose espressioni a quattro caratteri al passaggio non sempre lineare in italiano dei nomi dei personaggi e delle loro parentele e relazioni, e così via.