Abstract:
L'elaborato si propone di ripercorrere le tappe che hanno visto il Brasile pioniere nello sviluppo e nel consolidamento di una fonte di energia alternativa al petrolio: l’utilizzo di alcool, prodotto attraverso la distillazione della canna da zucchero, come carburante per i veicoli a motore.
Partendo dalle origini, si analizza l’importanza della canna da zucchero nel Paese senza mancare di porre in rilievo le influenze delle dinamiche internazionali. Dopo questo capitolo introduttivo, ci si focalizza nell’evoluzione del Programa Nacional do Alcool, attivato nel 1975 da un decreto legislativo con lo scopo di rendere il Paese quanto più indipendente possibile dall’altalenante variazione dei prezzi delle materie prime nel mercato internazionale. L’evoluzione del Programa si divide convenzionalmente in 4 macromomenti.
Nella fase iniziale il governo si concentrò per lo più sulla protezione dei produttori di canna da zucchero: si promosse la cosiddetta destilaria anexa, creata affianco agli zuccherifici pre-esistenti che veniva utilizzata in caso di surplus di produzione per evitare che il prezzo internazionale dello zucchero precipitasse. La concomitanza della crisi petrolifera del ’79 (in un momento in cui la dipendenza del Brasile dall’importazione di petrolio era salita all’85%) con il crollo dei prezzi dello zucchero nel mercato internazionale portò la sicurezza energetica in primo piano; il periodo 1979-1986 fu caratterizzato da iniziative che avevano come scopo quello di sostituire l’importazione di petrolio attraverso la creazione e promozione di auto alimentate completamente a etanolo idrato. Dopo il grande successo degli investimenti statali nel programma, i prezzi nel mercato internazionale ancora una volta influirono in modo decisivo: gli anni 85-86 furono caratterizzati dal ribasso e la stabilizzazione del prezzo del petrolio e nello stesso tempo dall’aumento internazionale del prezzo dello zucchero. Tutto questo, unito alle nuove priorità economiche implicite nel ritorno della democrazia nel Paese, portò a tagli dei fondi statali destinati agli incentivi per la produzione di alcool e quindi ad un deficit che paradossalmente trasformò il Brasile da maggiore produttore a più gran importatore di etanolo a livello globale.
Nuovo slancio al programma venne dato dall’introduzione dei motori flex fuel nel 2003: motori in grado di utilizzare qualsiasi miscela di etanolo idrato (E100) e benzina (miscelata con il 25% di etanolo anidro, E25) con buone prestazioni e a basso impatto ambientale. Quest’ultimo aspetto caratterizza infatti l’ultima fase del programma che tutt’oggi è in corso di sviluppo.