Abstract:
Le collezioni civiche di Treviso comprendono attualmente un Fondo Iconografico - conservato presso la biblioteca sita nella sede storica di Borgo Cavour - che consta di quasi ventimila esemplari, tra i quali un cospicuo numero di stampe autonome ovvero estratte da pubblicazioni e disegni di formato e tecnica diversi ma anche un'ampia raccolta di materiale fotografico. Nonostante nel corso degli anni siano stati condotti alcuni studi su sezioni dello stesso i disegni sono in larga parte ancora inediti. Tale ritardo è dovuto principalmente all'eterogeneità del materiale e alla mancanza di documentazione riguardo alle modalità d'accesso. Sin dall’inizio questo studio ha avuto l’obiettivo di fornire uno strumento di analisi per i disegni a soggetto figurativo e un ulteriore contributo per la definizione dell'ampio fondo. L'analisi diretta dei disegni e la loro riproduzione fotografica hanno rappresentato le fasi propedeutiche alla stesura delle schede nelle quali i dati relativi a tecnica, eventuali iscrizioni e stato conservativo integrano le scarne e spesso alquanto incerte informazioni desunte dall'inventario. Per circa un quarto dei fogli è stato possibile altresì proporre il nome dell'autore e una più chiara lettura semantica dell'immagine. Nonostante la maggior parte del nucleo selezionato sia costituito da studi, copie o semplicemente rapidi schizzi, alcune decine di disegni si sono distinti per composizione e qualità tecnica meritando l'approfondimento in scheda. Si tratta di lavori in prevalenza di origine veneta e collocabili cronologicamente entro la seconda metà del Settecento e la prima del Novecento. Tra le altre sono state riconosciute le mani di artisti bellunesi come Giovanni De Min e Pietro Paoletti o del trevigiano Luigi Borro, ma anche di pittori di area extra veneziana tra i quali Giuseppe Boccaccio, Cesare Zaffarini e il novecentesco Giuseppe Cesetti.