Abstract:
I rapporti tra Cipro e l’Italia tra il Tardo Bronzo e la prima Età del Ferro sono stati oggetto di numerosi studi, soprattutto a seguito dell’incremento dei ritrovamenti archeologici nella seconda metà del secolo scorso.
In questo lavoro si propone una breve raccolta dei documenti archeologici collegati ai contatti con Cipro scoperti in Italia sino ad oggi. Suddivisi i ritrovamenti per le diverse macroaree (Sicilia, Italia peninsulare, Sardegna e altre zone di espansione commerciale), si è proceduto a un’analisi diacronica delle testimonianze cipriote o riconducibili al commercio cipriota rinvenute nel territorio preso in esame.
I documenti ciprioti trovati nel territorio italiano sono numerosi e vari: ceramica, manufatti metallici, lingotti oxhide, ancore composite. Ad essi si uniscono prodotti e materie prime di provenienza vicino-orientale trasportati dai Ciprioti: avorio, faience e pasta vitrea, pietre dure, metalli preziosi. I mercanti ciprioti erano attivi, inoltre, nella ridistribuzione delle ceramiche micenee ed è possibile che abbiano avuto un ruolo, seppur marginale, nella circolazione dell’ambra baltica. D’altro canto, nonostante i rapporti non fossero univoci, i reperti di origine italiana scoperti a Cipro sono di gran lunga inferiori nel numero. In ultimo, nella loro navigazione nel Mediterraneo occidentale, i Ciprioti furono anche i precursori dei Fenici, che nell’Età del Ferro fondarono le loro colonie seguendo i percorsi già individuati dai navigatori dell’isola vicino-orientale.
L’esame di tale documentazione archeologica ha permesso di chiarire nuovamente le possibili motivazioni che portarono allo sviluppo di contatti tra aree geograficamente molto distanti, le rotte utilizzate e i modi in cui questi rapporti, non solo commerciali, ma anche culturali, si articolarono.