Abstract:
Jean-Marie Straub e la moglie Danièle Huillet sono una coppia di cineasti francesi che hanno iniziato la loro carriera in Germania e in Francia per poi stabilirsi, dal 1969, a Roma dove, oltre a continuare la realizzazione di film in lingua tedesca e francese, si sono occupati di sviluppare una serie di produzioni in italiano. Tra i loro titoli si ricordano, oltre al primo cortometraggio Machorka-Muff (1963), Non riconciliati o solo violenza aiuta dove violenza regna (1965), Cronaca di Anna Magdalena Bach (1968), Gli occhi non vogliono in ogni tempo chiudersi o forse un giorno Roma si permetterà di scegliere a sua volta (1969), Lezioni di storia (1972), Mosè e Aronne (1974), Fortini/Cani (1976), Dalla nube alla resistenza (1978) e Sicilia! (1998).
I loro lavori non hanno mai interessato le grandi sale cinematografiche, soprattutto in Italia, dove i nomi di Straub e Huillet restano poco noti (omaggiati soltanto nel 2006, con l'assegnazione del Leone Speciale alla 63ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia) o comunque considerati dai molti sinonimo di “difficoltà”.
Si tratta infatti di un cinema innovativo capace di conciliare un'estetica rigorosa ad un'etica intransigente nonché raffinato portavoce di un costante impegno politico e, per questo, mai frutto di alcun tipo di compromesso commerciale.
Concentrandosi specialmente sul tratto peculiare di tutti i loro film, ossia il riferimento esplicito ad un testo preesistente (opere letterarie, teatrali o musicali di Heinrich Böll, Pierre Corneille, Bertolt Brecht, Arnold Schönberg, etc..), si è scelto di esaminare i lavori di Straub e Huillet basati sulle opere di Franco Fortini, Cesare Pavese ed Elio Vittorini, quindi, in generale, l'ultima parte di una stabile carriera che prosegue ancora oggi, nonostante la morte di Danièle nel 2006.
Lo scopo della presente analisi vuole essere, così procedendo, quello di valutare l'importanza degli Straub in Italia in quanto cineasti e, a tutti gli effetti, intellettuali, che mirano, con i loro film, a contribuire attivamente alle sorti del Paese.