Quattro volti di donna. Di conflitti femminili e matricidi filosofici attraverso Cavarero e altre voci

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dc.contributor.advisor Brianese, Giorgio it_IT
dc.contributor.author Borotto, Jessica <1988> it_IT
dc.date.accessioned 2013-10-10 it_IT
dc.date.accessioned 2013-12-03T12:18:57Z
dc.date.available 2015-01-17T09:36:15Z
dc.date.issued 2013-10-22 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/3757
dc.description.abstract Antigone, Penelope, Demetra e Diotima. Quattro figure femminili di cui il pensiero antico ci trasmette i tratti, attraverso racconti mitologici, tragedie e testi filosofici. Le loro rappresentazioni ci mostrano diverse sfaccettature del volto del femminile che la tradizione del pensiero occidentale ha eretto a modello. Ciascuna evoca intorno a sé un ampio dialogo che vede coinvolte, accanto a quella di Adriana Cavarero, letture interpretative in chiave filosofica, femminista, psicanalitica e letteraria. Antigone e Penelope ci parlano dell’esclusione, da parte della politica e della filosofia, delle donne e del corpo di cui diventano custodi. Due risposte diverse sono messe in scena: una dichiarazione pubblica di ribellione seguita dall’eroica rinuncia di vita e una pratica segreta di ricostruzione della propria dimora in cui anima e corpo si riallacciano in una singolare interezza. Ciascuna sceglie la propria strada, offrendo modelli diversi di interagire con il mondo politico dalla posizione di un femminile messo al margine. Demetra e Diotima, invece, rievocano, nella lettura di Cavarero, il momento di un matricidio filosofico operato nell’antichità. Il mito di Demetra simboleggia l’usurpazione del potere di generare prima inaccessibile, per sottometterlo ad un controllo esterno. Diotima dal canto suo, rappresenta l’appropriazione mimetica della capacità riproduttiva, da parte della filosofia. Quest’ultima ha al contempo disprezzato il corpo e privilegiato la contemplazione ascetica, ponendo a cifra dell’esistenza umana la morte al posto della vita. Ricostruire i volti di queste donne permette di ripensare il luogo del femminile per una filosofia capace di superare gli antichi dualismi, per un pensiero che ponga la vita a fondamento della condizione umana e infine per una politica che sappia ritracciare i propri confini. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Jessica Borotto, 2013 it_IT
dc.title Quattro volti di donna. Di conflitti femminili e matricidi filosofici attraverso Cavarero e altre voci it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Filosofia della società, dell'arte e della comunicazione it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2012/2013, sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 816104 it_IT
dc.subject.miur SPS/01 FILOSOFIA POLITICA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Jessica Borotto (816104@stud.unive.it), 2013-10-10 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Giorgio Brianese (brianese@unive.it), 2013-10-21 it_IT


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