Abstract:
Il mio lavoro si propone di analizzare le tappe della storia della moda e del costume russi da “I
Balletti Russi” di Sergej Djagilev, fino all’epoca contemporanea.
Analizzando i cambiamenti in atto a corte durante l’epoca di Nicola II e seguendo gli accadimenti
storici che portarono alla Rivoluzione e quindi all’emigrazione di massa, l’elaborato intende
sottolineare l’importanza che ebbero in Europa e in patria i Balletti Russi.
Fra i maggiori artisti che vi presero parte importante spazio hanno Bakst, Fokin, George
Balanchine, Tamara Karsavina, Serge Lifar, Vaslav Nižinskij, Anna Pavlova e Ida Rubinštejn.
L’intento iniziale di Djagilev di esportare la cultura russa in Europa portò ad una vera e propria
rivoluzione artistica in ogni campo.
Con la Rivoluzione e lo scoppio della guerra civile ebbe inizio la grande emigrazione che vide lo
spostamento in massa verso la Cina, in particolare la zona della Manciuria, la zona del Bosforo, e
Parigi. Qui gli artigiani russi, grandi maestri del ricamo portarono la loro arte ed aprirono
pelliccerie, fabbriche tessili, boutique, “russificando” così le zone suddette.
Fu soprattutto la Francia a risentire di queste influenze: Paul Poiret, Chanel, Lanvin dedicarono
collezioni intere alla Russia, oppure semplicemente si servirono di sarti e modelli russi.
La Russia ai tempi dell’Unione Sovietica era ben diversa da quella che Djagilev aveva mostrato al
mondo: il regime controllava tutto, anche la moda.
Con il disgelo, e l’apertura delle frontiere la situazione cambiò e portò ad una occidentalizzazione
dei costumi.
Le numerose Fashion Week e l’approdo degli stilisti russi in Europa che nonostante tutto
mantengono la propria identità culturale concludono il mio lavoro.
Per l’elaborazione della tesi mi sono servita di libri e manuali di moda, molti dei quali opere di
Aleksandr Vasil’ev, grande critico e storico di moda russa.