L' "offensiva dello charme" cinese in Africa: il soft power di Pechino come strategia culturale - il nuovo ruolo dei media cinesi nel panorama mediatico africano

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dc.contributor.advisor De Giorgi, Laura it_IT
dc.contributor.author Fontana, Laura <1988> it_IT
dc.date.accessioned 2013-10-10 it_IT
dc.date.accessioned 2013-12-03T12:15:24Z
dc.date.available 2015-01-17T09:36:10Z
dc.date.issued 2013-10-21 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/3543
dc.description.abstract La presenza cinese in Africa non è un fenomeno nuovo: fin dalla sua formazione la RPC cominciò a provare interesse verso i paesi del Terzo Mondo. Ma fu soltanto a partire dalla prima conferenza del FOCAC, tenutasi a Pechino nel 2000, che i rapporti sino-africani si intensificarono e presero la forma del cosiddetto “soft power”. Il successo di questa nuova strategia cinese nel continente africano è dovuto alla cooperazione “win-win”, alla diplomazia pubblica cinese, alla sua politica di non-interferenza e al suo concetto di “ascesa pacifica”. Gli ambiti di attuazione sono molti e consistono negli aiuti allo sviluppo economico africano, negli ingenti investimenti in grandi opere infrastrutturali e nella cancellazione dei debiti. Ma gli interventi in campo sociale e culturale sono i più interessanti: la Cina iniziò a promuovere gli scambi culturali, iniziò ad offrire borse di studio per gli studenti africani che volevano andare in Cina a studiare e, infine, iniziò ad aprire su tutto il territorio africano gli Istituti Confucio, per lo studio e la diffusione della lingua e della cultura cinesi. Per poter influenzare profondamente anche il popolo africano, i cinesi utilizzano i propri potenti mezzi di informazione statali (la CRI, la CCTV e l’agenzia di stampa Xinhua). Questi media, recentemente, sono entrati nel panorama mediatico africano, fornendo assistenza e promuovendo nuovi programmi di comune interesse. Ma come percepiscono gli africani la presenza cinese nel loro territorio? La visione generale è positiva, anche se le opinioni si diversificano in base alla regione africana analizzata e ai diversi gruppi sociali di cui è composta. Gli scopi finali del soft power cinese in Africa sono: innanzitutto, avere accesso alle grandi riserve di materie prime di cui l’Africa è ricca; in secondo luogo, diminuire l’influenza occidentale in questi territori; infine, isolare Taiwan. L’opinione pubblica e i media sono degli strumenti chiave per raggiungere questi obiettivi. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Laura Fontana, 2013 it_IT
dc.title L' "offensiva dello charme" cinese in Africa: il soft power di Pechino come strategia culturale - il nuovo ruolo dei media cinesi nel panorama mediatico africano it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell’asia e dell’africa mediterranea it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Studi Asiatici e Gestione Aziendale it_IT
dc.description.academicyear 2012/2013, sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 815584 it_IT
dc.subject.miur L-OR/21 LINGUE E LETTERATURE DELLA CINA E DELL'ASIA SUD-ORIENTALE it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language CINESE it_IT
dc.provenance.upload Laura Fontana (815584@stud.unive.it), 2013-10-10 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Laura De Giorgi (degiorgi@unive.it), 2013-10-21 it_IT


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