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La gestione della risorsa idrica dovrebbe essere alla base di ogni programma delle amministrazioni territoriali, essendo l’acqua principio basilare fondamentale per qualsiasi sviluppo, e crescita. Essa, infatti, é bene primario e risorsa ineluttabile, ma può trasmettere svariate malattie.
Aumentare la possibilità di accesso all’acqua potabile è uno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, da realizzarsi entro il 2015, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato che interventi puntuali e a basso costo potrebbero migliorare drasticamente la qualità microbiologica dell'acqua per usi domestici e ridurre proporzionalmente i rischi di malattie e morte, legati all’utilizzo di acqua impura.
Il seguente lavoro di tesi si propone di studiare i dati raccolti finora e descrivere una metodologia che aiuterebbe le amministrazioni locali a gestire efficacemente ed efficientemente la risorsa idrica, con lo scopo finale di tutelare la salute pubblica.
Il caso di studio, in particolare, si articola all’interno dell’isola di Santa Cruz e nasce conseguentemente a un progetto di cooperazione decentrata allo sviluppo che ha avuto come focus l’isola di Santa Cruz, situata nell’arcipelago delle Galápagos. Arcipelago, unico nella sua biodiversità e nella sua fragilità ecologica, conosciuto come meta di turismo naturale e come luogo legato indissolubilmente al mito di Darwin e alla evoluzione delle specie.
L’isola di Santa Cruz é caratterizzata da scarsità di risorse idriche a causa della morfologia e litologia del terreno, cui si aggiunge una riduzione della quantità fruibile, come conseguenza delle attività antropiche.
Dall’analisi dei dati storici é evidente che la contaminazione è dovuta principalmente alla mancanza di una rete idrica integrata e, quindi, ad un sistema fognario. La contaminazione più diffusa, e rilevata ad oggi, é quindi ad opera di coliformi fecali. Oltre a dati oggettivi relativi all’inquinamento, le debilità nella gestione del sistema idrico stanno generando problemi negli aspetti sociali, infatti, la percezione della popolazione relativa alla qualità delle acque, basata sulle osservazioni dirette del colore delle acque o dei problemi provocati alla salute, sta generando delle false “credenze” e distorcendo la reale situazione.
Tale situazione è generata da alcuni fattori sinergici, come la carente e non coordinata gestione amministrativa e un sistema di cooperazione allo sviluppo internazionale che ha generato ad oggi un sistema di dipendenza da consulenze straniere e dal supporto di Organizzazioni Non Governative, alle quali é demandata la gestione della cosa pubblica.
L’obiettivo della presente tesi è perciò, costruire una base di dati funzionale a uno Spatial Decision Support System (SDSS), per permettere poi alle amministrazioni locali di operare su un’unica infrastruttura dati per le analisi future.
La finalità, infatti, è supportare un sistema di monitoraggio congruo, efficiente ed efficace, generare la capacità di identificazione di aree contaminate e poter definire i possibili scenari e soluzioni da proporre nella gestione ordinaria ed eventualmente straordinaria degli interventi legati alla risorsa idrica.
Non ci si pone l’obiettivo di sviluppare e implementare un sistema di supporto alle decisioni (DSS) perché sarebbe necessaria la competenza di un informatico, ma sarà comunque mostrata la metodologia usata per la costruzione della suddetta base di un DSS.
Si svilupperà, inoltre, una seconda parte della tesi, dove verranno elaborate proposte delle possibili soluzioni agli attuali problemi di contaminazione idrica. |
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