Abstract:
II commento "Portilia" fu non solo il primo commento ai Triumphi a essere stampato (presso il tipografo Andrea Portilia, Parma 1473), ma precedette anche la prima stampa del commento al Canzoniere (il commento di Bernardo Ilicino ai Triumphi fu stampato nel 1475 e il primo commento al Canzoniere, redatto da Francesco Filelfo, fu stampato nel 1476).
L'incunabolo rappresenta la consacrazione finale di una tradizione manoscritta non trascurabile, della quale ci sono pervenuti 16 manoscritti, databili dagli anni 50 agli anni 70 del 400.
Va detto innanzitutto che il commento ha una tradizione manoscritta bipartita: un gruppo di codici tramanda una versione parziale del commento, ossia fino al v. 60 della prima redazione del Triumphus Famae I, collocato dopo il Triumphus Mortis II, mentre un altro gruppo tramanda la versione integrale del commento, ossia il commento all'intero corpus trionfale.
La stampa Portilia è un testimone della versione parziale, tuttavia non coincide del tutto col testo dei manoscritti: rimaneggia, integrando o sfrondando, a volte anche recisamente, il testo precedente. Integra là dove il testo sembra impreciso e insufficiente, sfronda dove è inevitabilmente lacunoso e poco chiaro; spesso parafrasa qua e là con circonlocuzioni per chiarire. Chiaramente il tipografo Portilia si era rivolto a un letterato modesto, perché sistemasse il commento tradizionale ai fini della stampa, un anonimo che forse non fu Francesco Filelfo, cui l'edizione in alcuni distici finali attribuisce il commento.
Fra gli studiosi Concetta Bianca1 pare supporre che in una prima fase redazionale il commento fosse stato parziale, e che successivamente fosse stato completato. Allenspach e, più cautamente, Alessio2 non vedono giustamente nessuna soluzione di continuità, né formale né tematica, nell'organicità della versione integrale, quindi tendono a pensare che l'interruzione sia avvenuta in un'opera completa. Si considera come corretta quest'ultima tesi, che si dimostra con precisi riscontri testuali.
Si individua nel commento una prima stratificazione di glosse ai Trionfi, le quali poi confluirono nell'opera come la conosciamo: si potrebbero concepire come un abbozzo del commento oppure come il commento in nuce. Questa antica fase redazionale non ci è stata finora tramandata se non nelle pieghe del commento,
1 Si può evincere la sua tesi dal complesso della trattazione in CONCETTA BIANCA, Filelfo, Petrarca et alii: ipotesi per un commento ai "Trionfi", in «Quaderni Petrarcheschi», VII, 1990, 217-29. 2 GIAN CARLO ALESSIO, The "lectura" of the Triumphi in thè fifteenth century, in Petrarch's
"Triumphs". Allegory and Spectacle, a e. di K. Eisenbichler e A. A. Iannucci - University of Toronto Italian Studies, 4 - Dovehouse ed., 1990, 269-90, 281; JOSEF ALLENSPACH, Ancora sul commento ai
"Trionfi" di anonimo quattrocentesco, in «Studi Petrarcheschi», n.s., X, 1993, 281-94, 286 (si veda l'inequivocabile stemma).
specialmente dove l'estensore della seconda redazione corregge esplicitamente il primo "rozzo" dosatore. È probabile che quella struttura di glosse arcaiche, cui si è sovrapposta una mano della metà del XV sec, risalga addirittura a un periodo compreso tra fine 300 e inizi 400.
Quindi si dimostra che l'elaborazione del commento va dalla forma integrale tardo trecentesca o primo quattrocentesca sino a una rielaborazione redazionale, la quale però non giunge a ristrutturare tutto il commentario, bensì si arresta più o meno all'altezza del Triumphus Famae I, però comprendendo il Triumphus Famae la e il Trìumphus Cupidinis II, posto dopo il Triumphus Famae la e prima del Triumphus Famae I.
In sostanza originariamente avevamo un commentario completo ai Trionfi dalla struttura molto più scarna della attuale e veramente per glosse, che è rimasta tale e quale nella seconda parte dell'opera, dal Triumphus Famae I in poi.. La seconda fase redazionale, invece, comprende una revisione e un accrescimento del repertorio originario (tramite l'aggiunta di exempla e la citazione delle relative fonti), che si notano sicuramente fino al Tr. Famae la e probabilmente anche al Triumphus Cupidinis
II. La spaccatura in sostanza è evidente con l'inizio del Triumphus Famae I.
Joseph Allenspach3, che ha compiuto il primo censimento dei testimoni del commento e un primo abbozzo di recensio e di stemma codicum, non ha tuttavia annoverato fra i testimoni uno dei più importanti, il ms Ashburnham 1158 (Firenze, Bibl. Medicea Laurenziana), segnalato e descritto in un incisivo saggio inglese da Gian Carlo Alessio4, che è stato qui posto come testimone base di collazione per l'edizione del commento.
Dopo aver collazionato interamente i mss Ashburnham 1158, Trivulziano 1016 (Milano, Bibl. Trivulziana), Parigino Ital. 553 (Paris, Bibliothèque Nationale), Pavese Aldini 473 (Pavia, Biblioteca Universitaria) e la stampa "Portilia" (IGI 7542), si è appurato, per quanto possibile e con risultato favorevole, la bontà dello stemma dello studioso, in modo da poterne prendere atto e integrarlo coi presenti risultati. In particolare questo studio integra il ms Ashburnham 1158 nello stemma codicum dell'Allenspach.
Dopo una introduzione che parla della genesi del commento, della compresenza nella tradizione manoscritta delle due versioni, parziale e completa, e dell'attribuzione della paternità, che si ricerca soprattutto per la figura del revisore, si fornisce un primo testo critico del commento nella versione integrale, condotto sulla base del ms Ashburnham, collazionato su un campione di codici che si ritengono i più importanti.
3 JOSEF ALLENSPACH, Commento ai Trionfi di anonimo quattrocentesco: un primo elenco di codici,
in «Studi Petrarcheschi», n.s., Ili, 1986, 271-78, e ID., Ancora sul commento ai Trionfi di anonimo
quattrocentesco, cit., 281-94.
4 GIAN CARLO ALESSIO, The "lectura" ofthe Triumphi in thefìfteenth century, cit., 269-90.
The Portilia commentary was not only the first commentary on the Triumphi to be printed (by the printer Andrea Portilia, Parma 1473), but preceded also the first printed edition of the commentary on the Canzoniere (the Bernardo Ilicino commentary on the Triumphi was printed in 1475 and the first printed commentary on the Canzoniere, written by Francesco Filelfo, came out in 1476).
The incunabulum represents the final seal of a not negligible hand-written tradition, of which 16 manuscripts have reached us, datable from the fifties to the seventies of the 400.
It is necessary to say, first of all, that the hand-written tradition of the commentary is bipartite: a group of manuscripts hands down a partial version of the commentary, namely until the v. 60 of the first variant of the Triumphus Famae I, placed after the Triumphus Mortis II, while the other group hands down the complete version of the commentary, that is on the whole Triumphi's corpus.
The Portilia (printed) edition is a witness of the partial version, but it does not coincide entirely with the text of the manuscripts: reshapes, integrating or pruning, sometimes also cutting, the previous text. It integrates where the text seems approximate and insufficient, prunes where is unavoidably full of lacunae and not clear; often it paraphrases here and there with circumlocutions in order to explain. Clearly the printer Portilia had addressed a modest man of letters, who might arrange the traditional commentary for the printing. This "anonymous person" could hardly be Francesco Filelfo, even if some distichs, at the end of the commentary, attribute the work to him.
Among the philologists, Concetta Bianca5 supposes that in a first phase the comment was partial and that subsequently it was completed. Allenspach and, more cautiously, Alessio6 just do not see any particular interruption, neither formal nor thematic, in the organic unity of the complete version, therefore they think that an interruption has happened in the complete work. Here it is considered this latter thesis corrected, which is proved by precise textual verifications.
It is identified in the commentary a first stratification of glosses, which afterwards met in the work as we know it: they could be conceived like a first draft of the commentary or like the commentary in nuce. This ancient phase has not been handed down to us, but between the lines of the commentary, especially where the second writer explicitly corrects the first rough author of the glosses. Probably that
5 CONCETTA BIANCA, Filelfo, Petrarca et alii: ipotesi per un commento ai "Trionfi", in «Quaderni Petrarcheschi», VII, 1990,217-29. 6 GIAN CARLO ALESSIO, The "lectura" of the Triumphi in the fifteenth century, in Petrarch's
"Triumphs". Allegory and Spectacle, a c. di K. Eisenbichler e A. A. Iannucci - University of Toronto Italian Studies, 4 - Dovehouse ed., 1990, 269-90, 281; JOSEF ALLENSPACH, Ancora sul commento ai
"Trionfi" di anonimo quattrocentesco, in «Studi Petrarcheschi», n.s., X, 1993, 281-94, 286.
structure of archaic glosses, corrected then by a XV century hand, dates back to a period between the end of 300 and the beginning of 400.
Therefore it is shown that the elaboration of the commentary goes from the integral version of the late fourteenth century or first fifteenth century until this text revision, that however does not reach to restructure the whole commentary and has stopped at the Triumphus Famae I, including the Triumphus Famae la and probably the Triumphus Cupidinis II, placed after the Triumphus Famae la and before the Triumphus Famae I.
Originally there was a complete commentary to the Triumphs with a thin structure, really consisting in glosses, that has remained like that in the second part of the work, from the Triumphus Famae I on. The second phase of the composition, instead, includes a correction and a growth of the original repertory (that means additions of exempla and the citation of the relative sources), that can be seen clearly until the Triumphus Famae la and maybe also in the Triumphus Cupidinis II. In substance, the split is obvious at the beginning of the Triumphus Famae I.
Joseph Allenspach7, that has taken the first census of the witnesses of the commentary arid the first recensio with the stemma codicum, has not nevertheless numbered among the witnesses one of the most important, the ms Ashbumham 1158 (Florence, Bibl. Medicea Laurenziana), marked and described in an incisive English essay by Gian Carlo Alessio8, which in the present study has been placed like basic witness of collation for the edition of the commentary.
After the entire collation of the mss Ashburham 1158, Trivulziano 1016 (Milan, Bibl. Trivulziana), Parisian Ital. 553 (Paris, Bibliotheque Nationale), Pavian Aldini 473 (Pavia, University Library) ant the Portilia printed edition (IGI 7542), it has checked, as much as possible, and with favourable result, the goodness of the Allenspach stemma codicum, in order to integrate the present results with it. In particular this study wants to integrate the ms Ashbumham 1158 in the Allenspach stemma and give a first critical edition of the commentary.
After an introduction that talks about the genesis of the commentary, the presence in the hand-written tradition of the two versions, partial and complete, and the attribution of the paternity of the work, that is seeked for the figure of the reviser, it is given a first critical text of the commentary in the integral version, lead on the base of the ms Ashburnham, collated with an assay of the most important witnesses.
7 JOSEF ALLENSPACH, Commento ai Trionfi di anonimo quattrocentesco: un primo elenco di codici,
in «Studi Petrarcheschi», n.s., Ill, 1986, 271-78, e ID., Ancora sul commento ai Trionfi di anonimo
quattrocentesco, cit., 281-94.
8 GIAN CARLO ALESSIO, The "lectura" of the Triumphi in the fifteenth century, cit., 269-90.