Abstract:
L’apprendimento delle lingue è un requisito sempre più importante all’interno della formazione dell’individuo e del suo inserimento nel mondo contemporaneo.
Studiare una lingua significa, non solo imparare le regole che la rendono accessibile in quanto codice, ma aprire un ventaglio di possibilità; significa conoscere sé stessi sotto un altro punto di vista, attraverso altre parole e le loro relative connotazioni.
Alcuni fattori psicologici caratteristici del periodo infantile, sembrano favorire l’acquisizione della lingua, quali l’assenza d’inibizione, l’elasticità mentale nel identificarsi con diverse immagini di sé, la spontaneità e la predisposizione ad acquisire conoscenze attraversò l’attività, il gioco e l’interazione. Disinibizione, immedesimazione, spontaneità, gioco, attività ed interazione, sono parole chiave nella formazione dell’attore e nell’educazione linguistica.
Il progetto di ricerca “lingua a teatro” unisce la didattica linguistica alla formazione teatrale da un lato sviluppando lo studio dell’atto comunicativo e dall’altro lavorando sugli elementi metalinguistici che accompagnano tale atto, ossia l’intenzione, l’espressività, la trasmissione di ciò che si ha dentro attraverso il proprio corpo e la propria voce.
Il progetto nasce da questa analogia e si pone come obiettivo quello di creare, attraverso le tecniche proprie del laboratorio teatrale e dell’educazione musicale che ne fa parte, un approccio più libero, naturale e creativo nei confronti della lingua.