Abstract:
La ricerca di nuove fonti di energia è da sempre stata fondamentale per l’uomo, sia per garantirsi la sopravvivenza sia per migliorare il proprio tenore di vita.
Il serbatoio delle fonti di energia attualmente disponibili è costituito da petrolio, gas naturale, carbone, energia idroelettrica ed energia nucleare in percentuali variabili da nazione a nazione.
Nel 2010 sono stati consumati ogni secondo 1.117 barili di petrolio e 32 milioni di metri cubi di gas naturale.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia nel 2020 il consumo mondiale di energia del mondo aumenterà di circa il 65% rispetto ai livelli attuali. L’interrogativo sorge spontaneo : quali saranno le fonti che forniranno tutta questa energia all’uomo?
Le risposte a tale interrogativo sono due, ma non alternative. Da una parte occorre incentivare l’utilizzo di fonti rinnovabili e meno inquinati per produrre energia, dall’altra occorre introdurre una nuova cultura dell’energia e del risparmio energetico: l’energia non è più qualcosa di cui disporre a piene mani, ma un bene prezioso, che va utilizzato con cura in modo razionale.
La bioenergia è in grado di contribuire a soddisfare in modo sostenibile la futura domanda di energia, considerando che essa rappresenta oggi la fonte più importante di energia rinnovabile.
Il seguente elaborato ha lo scopo di evidenziare il corretto utilizzo della bioenergia come mezzo per l’attuazione dei principi di sostenibilità, in quanto agli evidenti vantaggi di natura ambientale ed economica si aggiungono quelli di natura sociale, attraverso la valorizzazione di risorse locali per la diversificazione delle fonti energetiche e la riduzione della dipendenza dall’estero.
Alla luce dei nuovi impegni fissati a livello europeo per il 2020 a mio parere è fondamentale puntare sulle biomasse come uno dei punti di riferimento della strategia nazionale per la riduzione dell’emissioni dei gas ad effetto serra. Fondamentale poi è sottolineare che la produzione sostenibile di bioenergia può contribuire concretamente alla tutela del nostro territorio, con particolare riferimento alla gestione dei suoli e, soprattutto alla conservazione e rilancio delle aree marginali. Le colture a fini energetici possono infatti dare un notevole contributo alla lotta contro i fenomeni di degrado ambientale e dissesto idrogeologico, sia in contesti di eccessivo sfruttamento, sia di abbandono.