In this dissertation I analyse some works of fiction by Enchi Fumiko (1905-1986) set in the world of kabuki and noh, of which Enchi was a great expert. By using contemporary theories on gender, queer and old age and their connections, I wish to cast a new light on Enchi’s literature, especially on the works of the last period, which are almost unknown and not translated.
Centred on the theatrical environment, the works I have chosen in my reading put into question conventional ideas of gender and age, revealing the process of the construction of identity. Onnagata ichidai regards the impossibility of fixing gender and sexuality, Komachi hensō is about the human tendency to self-deception and the need to fix identity, and Kikujidō describes the ultimate overcoming of the need of identity itself. At the same time I show how Enchi and Mishima Yukio shared many interests in Japanese tradition, and also in aspects like gender and age, even if their visions took quite different tones. In chapter 2 I analyse how Enchi re-elaborates some of Mishima’s works, undertaking an intertextual and often critical dialogue with his ouvre.
The works which I examine in this thesis are precious for their intertextual value together with the possibility of a close reading which both pre-empts and furthers contemporary theories and allows a re-evaluation of Enchi’s literature in general.
In questa tesi analizzo alcune opere di fiction di Enchi Fumiko (1905-1986) ambientate nel mondo del kabuki e del nō, dei quali Enchi fu una profonda conoscitrice. Attraverso l’utilizzo di teorie contemporanee di gender, queer e ageing e le loro interconnessioni, intendo mostrare un punto di vista nuovo sull’opera di Enchi, soprattutto per quanto riguarda i lavori dell’ultimo periodo, che rimangono per la maggiorparte sconosciuti e intradotti.
Essendo incentrate sull’ambiente del teatro, dal mio punto di vista le opere che ho scelto mettono in dubbio idee convenzionali di genere ed età, rivelando il processo di costruzione dell’identità. Onnagata ichidai riguarda l’impossibilità di fissare genere e sessualità, Komachi hensō la tendenza dell’uomo ad auto-illudersi e il suo bisogno di stabilire un’ identità, e Kikujidō descrive il superamento ultimo della necessità stessa di identità. Allo stesso tempo dimostro come Enchi e Mishima Yukio condividessero vari interessi nell’ambito della tradizione giapponese, oltre che di aspetti come genere ed età, anche se le loro visioni assunsero toni piuttosto diversi. Nel secondo capitolo analizzo come Enchi rielabori alcune opere di Mishima, intraprendendo un dialogo intertestuale spesso critico con la sua opera.
Le opere che esamino in questa tesi sono preziose per il loro valore intertestuale e per la potenzialità di una lettura che anticipi e a volte superi alcune teorie contemporanee e permetta una rivalutazione dell’opera di Enchi in generale.