Nei tre decenni che precedettero l'ingresso dell'Italia nel conflitto europeo (il cui primo atto di guerra, a Triplice non ancora denunciata, fu proprio l'occupazione del succitato porto albanese e dell'antistante isolotto di Saseno) una corposa letteratura di viaggio (opera di intellettuali, politici, pubblicisti) inondò il mercato editoriale, contribuendo a volgarizzare presso il grande pubblico le ragioni di tanto interesse per le vicende di quella parte della penisola balcanica. Il recupero di questi scritti (indispensabili per ricostruire i contenuti del messaggio all'epoca veicolato) e la loro integrazione con quanto teorizzato da marina ed esercito, permette di analizzare logiche e finalità di una questione di lungo periodo, che regime fascista e regno del sud avrebbero ereditato e sviluppato, ciascuno a proprio modo. Soprattutto, esso permette di capire quale ruolo ricoprissero il possesso di Valona e dell'Albania nel più ampio disegno di egemonia italiana sull'Adriatico e sul Mediterraneo, evidenziando l'esistenza di due diversi indirizzi della cosiddetta “questione adriatica”: l'uno legato esclusivamente alla Dalmazia; l'altro deciso a non transigere su entrambe.
In the three decades that preceded the entrance of Italy in the European conflict (whose first act of war it was the occupation of the Albanian port of Vlore and the nearby island of Saseno) a substantial travel literature (made by intellectuals, politicians publicists) flooded the publishing market, helping to volgarizzare to the general public the reasons for so much interest in the history of that part of the Balkan peninsula. The recovery of these writings (essential to rebuild the contents of the message conveyed at the time) and their integration with the theorized by army and navy allows you to analyze the logic and purposes of a long-term issue. Most importantly, it allows you to understand what role played the possession of Vlore and Albania within the wider picture of Italian hegemony on the Adriatic and the Mediterranean, highlighting the existence of two different addresses of so-called "Adriatic question": the one linked exclusively to Dalmatia; the other decided not to compromise on both sides.