Lo studio intende fornire un contributo all'analisi del pensiero politico e culturale sui Balcani di fine ottocento attraverso l'analisi delle azioni, dei discorsi, delle prese di posizione, delle amicizie, delle discordie, degli influssi culturali e politici che hanno coinvolto la persona del vescovo di Đakovo, Josip Juraj Strossmayer. La visione di Strossmayer, basata sulla tradizione slava delle sue terre e forgiata nell'appartenenza alla confessione cattolica, si caratterizza per la consapevolezza dell'utilità di adottare un pensiero talora intransigente, talora sfumato, per preservare gli spazi di costruzione e dialogo con i vicini. Lo studio è arricchito da una lettura critica della storiografia balcanica con particolare attenzione alle ricadute politiche e culturali che questo tipo di narrazioni hanno prodotto.
The study aims to provide a contribution to the analysis of the late XIX century political and cultural thinking on the Balkans. It developes through Josip Juraj Strossmayer, the bishop of Đakovo's, actions, speeches, stances, friendships, disagreements, cultural and political influences. Strossmayer's vision is based upon the slav tradition where he was born, and forged in the belonging to the catholic confession. His vision is characterized by the awareness of the value of adopting a thought sometimes intransigent, sometimes blurred in order to preserve the spaces to construct and dialogue with the neighbors. The study is enriched by a critical analysis of the balcanic historiography, and deserves particular attention to the political anc cultural effects this type of narrations produced.