“Prima piange, poi protesta, poi si uccide”: Il suicidio femminile come resistenza e istanza di giustizia domestica nella Cina rurale contemporanea.

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dc.contributor.advisor Ceresa, Marco it_IT
dc.contributor.author Rosseti, Jenny <1986> it_IT
dc.date.accessioned 2013-02-10 it_IT
dc.date.accessioned 2013-04-30T12:43:18Z
dc.date.available 2014-06-05T11:51:41Z
dc.date.issued 2013-02-26 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/2901
dc.description.abstract Negli ultimi anni l’alto tasso dei suicidi nazionali cinesi e le sue caratteristiche uniche hanno suscitato molto interesse tra gli studiosi. La tendenza generale contemporanea è quella di studiare il suicidio da una prospettiva psichiatrica o sociale. Tuttavia, diversi studi etnografici hanno dimostrato che non è possibile spiegare la questione del suicidio in Cina senza analizzarne le sue specificità culturali. Questa tesi si concentra in particolare sul suicidio delle ragazze delle zone rurali cinesi. Analizzando le statistiche finora pubblicate, si è arrivati alla conclusione che la maggior parte dei suicidi siano atti impulsivi a seguito d’intensi conflitti interpersonali e che, nella maggior parte dei casi, siano compiuti da persone che non soffrono di disordini mentali. Dopo aver approfondito il rapporto tra suicidi e salute mentale, viene discusso il suicidio delle giovani donne come atto di resistenza contro forze sociali che le collocano in una situazione di forte stress all’interno della famiglia e della società. In particolare, queste donne si tolgono la vita quando si rompe un certo equilibrio nei giochi di potere all’interno della famiglia, diventando l’estrema istanza di una giustizia domestica. Il suicidio delle donne nelle campagne cinesi risulta essere una pratica sociale strutturalmente determinata e storicamente costruita che riflette lo schema culturale con cui il suicidio femminile si è sviluppato nel corso della storia cinese ma che si radica, allo stesso tempo, nel conflitto odierno tra tradizione e modernità. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Jenny Rosseti, 2013 it_IT
dc.title “Prima piange, poi protesta, poi si uccide”: Il suicidio femminile come resistenza e istanza di giustizia domestica nella Cina rurale contemporanea. it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lingue e culture dell'asia orientale it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea it_IT
dc.description.academicyear 2011/2012, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 986337 it_IT
dc.subject.miur BIO/08 ANTROPOLOGIA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language CINESE it_IT
dc.provenance.upload Jenny Rosseti (986337@stud.unive.it), 2013-02-10 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Marco Ceresa (ceresa@unive.it), 2013-02-11 it_IT


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