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La presente ricerca prende in esame alcune figure di intellettuali che, a partire dagli anni Trenta e
Quaranta del Settecento, si riunirono attorno ai fratelli Gasparo e Carlo Gozzi, andando a costituire
dapprima la cosiddetta Accademia gozziana e, successivamente, quella dei Granelleschi (1747-1761),
istituzioni delle quali si è tracciata brevemente la vicenda.
Per la prima sono state approfondite le figure di Luisa Bergalli, Antonio Sforza, Giovannantonio
Verdani e Anton-Federigo Seghezzi nei loro rapporti reciproci e in quelli con i fratelli Gozzi.
L'influenza di Apostolo Zeno, che costituì per ciascuno di essi un indiscusso maestro, si rende
manifesta soprattutto in relazione al progetto culturale, finalizzato al recupero di forme e modelli della
tradizione italiana e accompagnato dalla riedizione filologicamente corretta di opere rare o corrotte.
Tra i primi frequentatori di casa Gozzi emerge la figura del Seghezzi, morto prematuramente nel
1743. L'analisi della sua produzione letteraria e delle sue scritture private affidate ad un poderoso
manoscritto autografo custodito presso la Biblioteca Marciana di Venezia ha permesso di identificare
la presenza di interessi e tematiche che saranno poi peculiari dell'Accademia granellesca, come la
passione per i componimenti burleschi e l'ossequio per la tradizione linguistica e letteraria italiana.
Informazioni più dettagliate sono inoltre scaturite in relazione ai suoi rapporti con l'amico Gasparo
Gozzi, per il quale rivestì il ruolo di "maestro di stile".
La ricerca si sofferma quindi su alcuni accademici granelleschi, approfondendo in particolare le
figure del fondatore e memorialista Daniele Farsetti, del fratello maggiore Tommaso Giuseppe,
bibliofilo ed epistolografo in contatto con svariati intellettuali italiani e stranieri, e del bergamasco
Sebastiano Muletti, al quale si deve il merito di aver trascritto numerosi materiali accademici, non
ultimi gli atti.
Completano il lavoro saggistico alcuni scritti epistolari inediti. Viene proposta una selezioni di
lettere scritte da Daniele Farsetti all'amico Muletti tra il 1748 e il 1780 - inerenti al «poetar bernesco»
e l'Accademia dei Granelleschi - e il carteggio tra Tommaso Giuseppe Farsetti e il roveretano Girolamo
Tartarotti. Tale corrispondenza, costituita da un totale di 127 missive scambiate tra il 1741 e il 1758, si
rivela assai significativa perché fornisce nuovi elementi relativi al nobile veneziano, tratteggiando
l'immagine di un intellettuale animato da una grande passione per i libri - visti non come meri oggetti
materiali da collezionare, ma come testimonianza di un passato letterario e civile da fare proprio - e ,
nel contempo, quello di un uomo sinceramente affezionato all'amico, per il quale s'industria di trovare
un'onorevole collocazione a Venezia e a cui, orgoglioso, invia le sue prime prove letterarie. Altrettanto
notevoli sono le informazioni relative al Tartarotti, colto nel periodo creativo che, parallelamente
all'ampia polemica suscitata dalla pubblicazione della sua opera contro la credenza nelle streghe, ne
decretò la fama.
Le lettere, trascritte attenendosi ad criterio di tipo conservativo - in modo da mantenere il tipico
modus scribendi di stampo settecentesco - mediato però da esigenze di fruibilità, sona corredate di
apparato di note e indice dei nomi finale.
My research thesis deals with the history of the years Thirties and Fourties of the XVIII century
with reference to such figures as the brothers Gasparo and Carlo Gozzi who started the so-called
Gozziana Academia and then the following Granelleschi Academia (1747-1761).
We addressed the characters of Luisa Bergalli, Antonio Sforza, Giovannantonio Verdani and
Anton-Federigo Seghezzi, with specific attention to the relations of the Academia to the Gozzi
brothers. The influence of Apostolo Zeno, who represented a sort of inspirational figure for the whole
of them, is particularly clear when related to the aims of the Academia and its cultural project. The
project was to recover forms and structures of the Italian linguistic tradition and re-edit rare, old and
corrupted works with a philologically corrected approach.
Among the first to collaborate with the Gozzis is Seghezzi, who despite his death before the
founding of the Granelleschi Academia, nevertheless his production and private letters testify the
interest for joke poems still within the realm of the Italian linguistic and literary tradition. From the
whole of these documents comes out more precise information on his relation with his friend Gasparo
Gozzi, for whom he was a "master in style".
The following part of the research deals with other figures from the Academia such as the founder
Daniele Farsetti, his brother Tommmaso Giuseppe, who was in contact with so many figures from the
Italian and European intelligentsia and, finally, with Sebastiano Muletti, to whom is acknowledged
the transcription of the Academia acts.
The final part of the dissertation deals with some collections of unpublished private letters. These
collections have been "treated" following precise criteria of conservation in order to keep up with the
original style while offering a whole set of notes and cross-references indexes. The collection consists
of a selection of letters of Daniele Farsetti addressed to Muletti between 1748 and 1780. These
collections offer an insight into the Academia and the themes of the «poetar bernesco» as well as new
elements on the life of Giuseppe Farsetti. In this collection of letters with Girolamo Tartarotti he
comes out as an intellectual particularly fond on books, considered not as things to collect but as
witnesses of a litterary and political age. At the same time we have deep insights on Tartarotti life at
his creative peak, during the so-called "Congresso notturno delle lammie". |
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