Abstract:
Il presente elaborato prende forma dall'incontro di due grandi interessi: il buddhismo e l'arte cinese. Inizialmente si è scelto di indirizzare la ricerca sulla scultura di epoca Song 宋 (960-1279) con l’idea di esplorare lo stato dell’arte buddhista cinese successivamente alla dinastia Tang. Durante questa fase di studio preliminare, è emerso come, nel mondo accademico, si sia avvertita la necessità di rendere giustizia al buddhismo e alla sua arte in questo periodo che è stato, a lungo e ingiustamente, definito di declino. Nel corso del lavoro viene descritta, in primo luogo, l’erronea concezione che ha guidato a lungo gli studiosi e la vitalità che, invece, ha realmente caratterizzato il buddhismo Song. Si prosegue poi offrendo un quadro della filosofia e della religione all'epoca e si analizza brevemente anche il buddhismo Chan, la cui affermazione durante la dinastia Song conferma ulteriormente che quest'epoca non può più essere considerata di declino. Successivamente vengono analizzate le sculture buddhiste provenienti da templi e attualmente conservate all’interno degli stessi o dei principali musei mondiali. Le opere sono suddivise in raffigurazioni di bodhisattva, arhat e Buddha e sono ulteriormente organizzate sulla base della posizione in cui vengono ritratte e del materiale utilizzato per realizzarle. La scelta di concentrarsi su questa tematica si deve al fatto che è sembrata meno trattata rispetto a quella delle sculture rupestri e, non secondariamente, perché è stata anche l'osservazione, sia diretta che indiretta, di alcune delle opere analizzate a ispirare l’elaborato che intende mostrare che il buddhismo e la relativa realizzazione di opere d'arte non declinarono dopo la dinastia Tang, ma anzi continuarono a esistere con specificità proprie.