Arti e astri: lo Zodiaco nell'arte parmense tra il Medioevo e il Settecento

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dc.contributor.advisor Monaco, Angelo Maria it_IT
dc.contributor.author Barilli, Virginia <1998> it_IT
dc.date.accessioned 2024-09-30 it_IT
dc.date.accessioned 2024-11-13T12:06:05Z
dc.date.available 2024-11-13T12:06:05Z
dc.date.issued 2024-10-17 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/27471
dc.description.abstract L’elaborato si pone di individuare i siti artistici a Parma e provincia in cui compare, in modo più o meno esplicito, un riferimento all’astrologia, disciplina radicata nella cultura e nella società italiana fino al 1600. Dopo una breve introduzione sulle origini dell’astrologia e lo zodiaco, il primo capitolo si dedicherà a un excursus storico in cui vengono individuati i cicli astrologici di maggiore importanza in Italia. Si intende dimostrare come questa pratica abbia radici molto profonde e come abbia sempre avuto legami con la società, ma influenzata e declinata in base al contesto culturale. Per il periodo medievale si dimostreranno le motivazioni per cui compaiono iconologie pagane all’interno di siti religiosi, portando come esempio San Colombano a Bobbio (PC) e il Battistero di Parma (approfondito nel secondo capitolo). Per quanto riguarda l’Umanesimo si spiegherà come la riscoperta di testi classici abbia portato le maggiori Signorie ad appassionarsi a questa disciplina: in molte corti italiane era presente un astrologo, fidato consigliere. Interessante anche sottolineare che al momento della fondazione dell’Università di Bologna fosse istituita una cattedra in astrologia. Seguiranno esempi di opere commissionate da i de’ Medici, gli Este e i Gonzaga. Il Cinquecento è l’ultimo secolo fertile per l’iconografia di stampo astrologico: il Vaticano e Roma, grazie a Giulio II, si aprono a opere aventi per soggetto lo Zodiaco. Con le scoperte scientifiche di Keplero e Galileo cambia radicalmente il paradigma e si ritrova lo Zodiaco principalmente in abitazioni private con motivo puramente decorativo. Il secondo capitolo sarà incentrato su Parma, mostrando come in una singola provincia si possono ritrovare le mutazioni dell’uso dell’iconografia di stampo astrologico spiegato poc’anzi. Per quanto concerne il periodo medievale si analizzerà il ciclo scultoreo dei Mesi di Benedetto Antelami, una delle opere più importanti e innovative del periodo romanico. Come esempio per l’Umanesimo e le corti si parlerà del castello di Roccabianca, paese della bassa parmense, costruito per volere di Pier Maria Rossi. La Sala di Griselda presenta un ciclo di affreschi parietale della storia di Griselda, ultima novella del Decameron di Boccaccio e simbolo di devozione matrimoniale. Il soggetto della volta della stanza è invece di stampo astrologico. La particolarità iconografica consiste nell’essersi ispirati a fonti arabe e caldee, che si può notare dai nomi di alcune costellazioni, traduzioni in italiano di termini arabi. Si è inoltre ipotizzata un’ispirazione al castello visconteo di Pavia, ora distrutto. Dello stesso periodo è anche il ciclo di affreschi all’Antica Corte Pallavicina a Polesine Parmense (PR), voluto da Gian Galeazzo Pallavicino. Del Settecento è rappresentante l’Astrolabio alla Reggia di Colorno, una delle sale del nuovo appartamento del Duca Ferdinando di Borbone. Per il secolo successivo verranno infine analizzate due opere più particolari: il Trionfo da Tavola di Damià Capeny (conservato nel complesso monumentale della Pilotta) e la meridiana situata sulla facciata del Palazzo del Governatore, nella piazza principale di Parma. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Virginia Barilli, 2024 it_IT
dc.title Arti e astri: lo Zodiaco nell'arte parmense tra il Medioevo e il Settecento it_IT
dc.title.alternative Arti e Astri. Lo Zodiaco nei programmi iconografici di Parma e l'ipotesi di uno sviluppo turistico sostenibile dei luoghi it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Economia e gestione delle arti e delle attività culturali it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear sessione_autunnale_23-24_appello_14-10-24 it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 975980 it_IT
dc.subject.miur L-ART/04 MUSEOLOGIA E CRITICA ARTISTICA E DEL RESTAURO it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Virginia Barilli (975980@stud.unive.it), 2024-09-30 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck None it_IT


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