Abstract:
L'arte e la religione sono state strettamente connesse per millenni. A partire Paleolitico, con le prime esperienze estetiche e spirituali, dai Sumeri fino agli Egizi.
La divisione tra Chiesa e arte trae le sue radici nel XVIII secolo, con l’Illuminismo, e ha visto un’escalation nel corso dei secoli, culminando nel XX secolo con la definitiva divergenza tra l’arte sacra e quella secolare. Questa dicotomia è stata caratterizzata da una netta separazione: da un lato, la Chiesa Cattolica ha esitato nell’incorporare l’arte contemporanea nella rinnovazione liturgica; dall’altro, il mondo artistico ha raramente cercato ispirazione direttamente dal cristianesimo. Nonostante questa netta separazione, vi sono stati momenti di tentativo di dialogo, particolarmente stimolati dalle innovazioni culturali introdotte dal Concilio Vaticano II. Nel 1964, Papa Paolo VI fece un appello agli artisti affinché tornassero a esplorare temi religiosi, e da allora vi sono stati segnali di riconciliazione e importanti iniziative che hanno portato la Chiesa a confrontarsi nuovamente con gli artisti contemporanei.
Un segnale significativo di questa riconciliazione è stata la partecipazione della Santa Sede alla Biennale di Venezia con un padiglione dedicato in ciascuna edizione. Le partecipazioni hanno promosso una nuova interazione tra spiritualità e arte in un contesto che va oltre i confini tradizionali, aprendosi a un pubblico internazionale e a nuove possibilità di espressione e riflessione.