Abstract:
Il ruolo dell'identità nazionale giapponese è stato determinante nel condizionare le relazioni internazionali del paese nella regione. Costruita sotto le spinte di modernizzazione di fine 800, quando il paese ha dovuto re-inventare se stesso all'interno della dicotomia Occidente-Oriente, durante la Seconda Guerra Mondiale è stata soggetta alle percezioni Orientaliste degli Stati Uniti, che hanno guidato la costruzione dell'immagine di "Altro". Nel dopoguerra queste percezioni orientaliste sono state autoassimilate dal governo giapponese e proiettate verso la società nella sua volontà di ricostruire l'identità giapponese all'interno di coordinate pacifiste. Parallelamente, il sempre maggior ruolo del Giappone nei processi d'integrazione in Asia nelle forme di regionalismo e regionalizzazione, é contrastato dalla rinascita del sentimento nazionalista, soprattutto dagli anni 90, visto come reazione all' ”identità pacifista” e recupero di elementi propri dell'esperienza militarista e fascista giapponese. La tesi vuole dimostrare come le costruzioni d'identità, da una parte con il vittimismo e dall'altra con l'autoresponsabilizzazione sono sia ostacoli per la politica estera giapponese sia negazione della complessità dell'ibridismo culturale, politico, sociale giapponese per giustificare determinate politiche sociali e l'"unicità" giapponese.