Abstract:
Nel corso della sua storia la Sardegna ha subito l’influenza di diverse culture che l’hanno resa ricca sia a livello intellettuale che folcloristico: da un forte fenomeno di analfabetismo si è giunti ad una valorizzazione della scrittura come forma per raccontare ciò che per generazioni era stato tramandato oralmente.
La parola ha avuto anche il ruolo di denuncia dei soprusi e della lontananza dalla penisola, in quanto la Sardegna ha percepito come violenza l’inserimento della giustizia italiana nelle dinamiche isolane.
Sono numerosi gli autori che hanno provato a raccontare la storia, le usanze, ma che, soprattutto, hanno offerto un importante contributo alla cultura sarda evidenziando le tematiche e i sentimenti della vita isolana. Tra i più importanti, il poeta Sebastiano Satta (1867-1914) ha raccontato la tradizione pastorale e l’amore per la propria terra riuscendo a guardare con grande attenzione le necessità del popolo barbaricino. La volontà dell’autore è stata quella di raccontare l’anima della sua terra; quindi, la scrittura è diventata veicolo per esprimere il valore dell’identità della Sardegna. Il suo lavoro da avvocato e da scrittore gli ha permesso di rimanere vicino agli umili, interpretando i sentimenti dei sardi.
Per comprendere al meglio la società barbaricina si è reso necessario affrontare il fenomeno del brigantaggio, in particolare approfondendo il concetto di vendetta in Barbagia.