Abstract:
La presente tesi intende contribuire all’ampliamento del lessico pedagogico aprendolo alle sollecitazioni provenienti dal paradigma ecologico e dalla teoria dei sistemi. In particolare, attraverso la domanda di ricerca, si cerca di dimostrare che è possibile inserire il termine “perturbazione” all’interno dell’ambito disciplinare della Pedagogia. Facendo riferimento alla Teoria di Santiago, di Maturana e Varela, si approfondiranno le origini del concetto di perturbazione analizzandole, in prospettiva sistemica, negli ambiti della biologia, della fisica, della psicologia e dell’ecologia. Poste queste premesse, si avrà cura di portare all’attenzione del lettore la novità che comporta leggere la perturbazione in prospettiva sistemica: si evidenzierà, attraverso un’analisi diacronica, il cambiamento rispetto alla centralità e al ruolo dell’ambiente che caratterizza la vecchia Pedagogia e si sottolineerà come l’introduzione del termine perturbazione rispecchi l’elemento della biunivocità che caratterizza i rapporti educativi dell’ecopedagogia. Pertanto si cercherà di mettere in risalto come nel pensiero degli autori: Bateson, Baldacci e Margiotta sia sottesa, implicitamente, l’idea di perturbazione. Si dimostrerà come la figura del docente, oggi, giochi un ruolo chiave all’interno del processo educativo, in quanto, deve diventare un agente perturbatore.
A supporto della domanda di ricerca si approfondirà l’elaborato con una parte sperimentale: l’obiettivo sarà quello di cercare di misurare l’agency del docente. Dunque, ci si attende che, in base alle perturbazioni e alla biunivocità del rapporto tra docente e studenti, si verifichi un cambiamento qualitativo dell’apprendimento.