Abstract:
La figura del padre è stata per molti secoli un punto cardine nella vita pubblica e politica e ha subito diverse variazioni attraverso i cambiamenti sociali e temporali. Il "pater familias" autoritario e severo ottocentesco ha ceduto il posto al padre “mammo” del nuovo millennio, caratterizzato da una particolare attenzione alla psicologia evolutiva del figlio, alla comunicazione efficace e alla presenza diretta e compartecipava nella sua vita.
Anche nella letteratura la figura del padre, fin dalle origini, ha giocato un ruolo importantissimo in quanto per molti celebri autori la relazione con questo ha influito direttamente sulla propria crescita personale e sulla percezione di sé stessi e nel rapporto con gli altri.
La figura di padre per eccellenza è sicuramente quella collodiana di Geppetto, che diversamente dalla tipologia di genitore di fine Ottocento cresce il proprio figlio con cura e amorevole tenerezza. La grandiosità di un autore come Collodi è stata proprio quella di parlare di psicologia dell’età evolutiva ancora prima che questa diventasse materia di studio. Geppetto infatti è lavoratore, monogenitore, educatore e creatore. La sua figura, nonostante sia un personaggio secondario, è versatile e centrale e compie una continua evoluzione che è direttamente connessa con la maturazione e lo sviluppo di Pinocchio. Padre e figlio, tra errori e dolcezze, crescono insieme e imparano reciprocamente l’uno dall’altro.
Inoltre per la crescita e la formazione di un giovane è fondamentale che il binomio scuola-famiglia funzioni in sinergia creando un ambiente sicuro, protetto in cui si possano maturare sani valori. Geppetto metaforicamente parlando andrà a colloquio con i genitori di oggi per creare così un ambiente adeguato in cui il genitore si identifichi sia nell’autorevolezza che nell’affettività ed empatia.