Abstract:
Con il presente elaborato, incentrato sull’attività artistica, politica e sociale di Piero Gilardi (Torino, 1942-2023), si intende indagare la dimensione della collettività e della comunità quale atelier prediletto dall’artista il quale, così facendo, si è inserito all’interno della progressiva messa in discussione delle definizioni moderniste di atelier e artista. Il lavoro si apre con l’analisi di alcuni termini costitutivi della ricerca pratica e teorica dell’artista, quali arte relazionale, biopolitica ed ecologia, esaminati nei loro aggiornamenti di significato in relazione al modificarsi del contesto sociale, culturale e politico nel quale si è mosso l’artista torinese. Dopo aver fornito tali strumenti, nei tre capitoli successivi si analizzano, alla luce dei riferimenti teorici dell'artista, tre tecniche, materiali e soggetti centrali della produzione di Gilardi e del suo ininterrotto dialogo con le comunità: la grafica, strumento immediato di lotta politica e di classe; i costumi e le maschere, attraverso i quali è possibile attuare una “carnevalizzazione” del mondo; e lo spazio urbano, dimensione sulla quale intervenire per agevolare un cambiamento in senso socio-politico e, non ultimo, ecologico e ambientale.